La Macedonia riaccende il nazionalismo greco
Atene – “La Macedonia è Grecia”. Centomila persone, almeno, hanno sfilato ieri ad Atene vociando contro l’ipotesi di accordo sul nome “Macedonia” con l’ex repubblica jugoslava (Fyrom). Alimentata da un nazionalismo che ha trovato un ottimo argomento per mietere consensi, la protesta contro il riconoscimento della Macedonia come Macedonia ha ripreso vigore da settimane. Da quando, cioè, il governo guidato da Alexis Tsipras ha fatto intendere di essere vicino ad una intesa con quello di Skopje, riconoscendo ai macedoni di chiamarsi col loro nome, senza l’ossessione che questo possa alimentare velleità irredentiste sulla “Macedonia greca”. Tsipras aveva anche ottenuto da Skopje, come gesto di conciliazione, la promessa dell’abbattimento dei monumenti dedicati ad Alessandro Magno, cresciuti come funghi su iniziativa del governo nazionalista macedone, e la correzione del nome dell’aeroporto internazionale e dell’autostrada intitolati al grande imperatore... Ma sembra che lo spirito del tempo sia favorevole ai nazionalismi. I manifestanti si sono radunati in piazza Syntagma (dove fino a qualche anno fa si manifestava contro il “salvataggio-capestro” della Grecia), molti sventolando bandiere con la Stella di Verghina, l’emblema dell’antico regno greco di Macedonia. Secondo le stime della polizia, i partecipanti sono stati 140mila, mentre per gli organizzatori, che hanno anche usato una gru per sollevare un’enorme bandiera greca sulla piazza, alla marcia hanno preso parte un milione e mezzo di persone. Tra i manifestanti anche il grande compositore Mikis Theodorakis, 93 anni, icona della sinistra greca e della democrazia opposta al regime dei colonnelli. La Grecia considera il nome Macedonia parte esclusiva del proprio patrimonio storico nazionale e ha boicottato sistematicamente ogni mediazione. Solo Tsipras ha provato a fare diversamente. Col risultato di far scendere in piazza decine di migliaia di persone contrarie. Ancora il 21 gennaio scorso circa 90mila persone erano scese in piazza a Salonicco, nella regione nel Nord della Grecia chiamata Macedonia.