Dopo due anni a Roveredo ritornano i giovani e si brinda per un Carnevale ‘tranquillo’
Con il tradizionale pranzo nel capannone, è calato domenica il sipario sull’edizione 56 della seconda vita della Lingera. Rispetto al 2017 è stata registrata un’affluenza in aumento di 2mila unità con 18mila entrate alle varie manifestazioni, ciò che conferma – a mente degli organizzatori – che il Carnevale di Roveredo è l’evento “più importante e maggiormente seguito della Mesolcina”. Soddisfazione che il presidente Simone Giudicetti condivide con colleghi di comitato e collaboratori. La nuova logistica e il nuovo percorso del corteo hanno superato ampiamente la prova, evidenzia. Il servizio di sicurezza nell’area della festa è stato assicurato da un’agenzia privata con una cinquantina di agenti: nessun evento rilevante e nessun ferimento segnalato. Bilancio confermato dalla polizia retica secondo cui il corteo mascherato svoltosi sabato, dopo una lunga assenza tornato nelle vie del centro, ha riscontrato un successo “grazie allo smantellamento della vecchia A13”. La polizia conferma la partecipazione, precisando che l’ordine pubblico è stato garantito da agenti della polizia cantonale, presente anche con pattuglie in borghese, dagli organi di polizia comunale di Roveredo e da due ditte di sicurezza private. Trentacinque le persone assistite per eccessivo consumo di bevande alcoliche e per bagatelle al posto sanitario: tutte maggiorenni (i minori sono stati riammessi al Carnevale dopo due anni di pausa). Non si segnalano problemi di ordine pubblico, solo “scaramucce”. Nessun incidente sulle strade, ma sono state riscontrate violazioni alle Leggi federali sulla circolazione e sugli stupefacenti. Una buona parte dei partecipanti è giunta a Roveredo usufruendo del servizio bus navetta appositamente organizzato dalla società o in taxi.
Biaschesi agli onori
Numerose, come detto, le persone che hanno applaudito carri, gruppi e guggen. Nella classifica del concorso carri 2018 primeggiano i ‘Maninchiaghi’ di Biasca con ‘I verdur dro Crotta int pei büsech i trota’, poi ‘Boa Buster in azion’ dei ‘Cüei dal To Mam, Bellinzona’, ‘Se ol car te deo fà, i 10 ann te deo festegià’ dei ‘Früsa Takia’ (Biasca), ‘Dü bocia fö da birlo’ dei Fiöi dal dialet’ di Biasca e ‘Vint anni e paseie finalmente l’è pronta ra galeria d’atapirei’ (‘Atapirei’, Biasca). Tutti i classificati su