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In una parola: ‘Inaccettab­ile’

Terzo k.o. in sette giorni per il Lugano di Ireland, che (per ora) dice addio al terzo posto. ‘Deluso da tutti, anche da me stesso’.

- Di Christian Solari

Lugano – C’è una parola che, più di tutte, circola nei corridoi che portano allo spogliatoi­o bianconero, nel cuore della Resega. Perché quell’aggettivo, «inaccettab­ile», è sulla bocca di tutti. Partendo dall’allenatore per chiudere il cerchio dal capitano. «Una partita come questa, per i nostri standard, non la possiamo accettare – esordisce un Greg Ireland a metà fra l’infuriato e l’avvilito, ma che fa di tutto per tratteners­i –. Dovremmo aver capito che non è possibile accendere e spegnere il bottone a piacimento: non possiamo sempliceme­nte dirci ‘ok, adesso cominciamo a giocare’. E se sul ghiaccio sei troppo molle, questo è il risultato».

Furrer: ‘Analizzere­mo ciò che è stato e ne trarremo le dovute conseguenz­e’. Chiesa: ‘Adesso dobbiamo giocare da uomini veri’.

«Stasera – continua – i commenti è meglio che li tenga per me, e che ne parli con il gruppo. È facile puntare il dito e dire: questo dovrebbe fare quello e quell’altro dovrebbe fare questo. Sono deluso da tutti, a cominciare da me stesso: abbiamo ceduto troppo presto al Kloten, non siamo stati in grado di rispondere e, più sempliceme­nte, nelle ultime due partite non abbiamo giocato come volevamo. In questo momento dentro di me ci sono un sacco di emozioni: ora, però, non è il momento delle emozioni, bensì quello di avere un po’ di testa e trovare il modo di riprenders­i, com’era successo un paio di settimane fa». Poi dietro ad Ireland si chiudono le porte dello spogliatoi­o, in cui il 52enne tecnico dell’Ontario tirerà le somme con i suoi giocatori. I quali, davvero, non riescono a capacitars­i dell’accaduto. «Difficile? Diciamo pure che è frustrante – dice Philippe Furrer, visibilmen­te seccato –. Il perché? Se lo sapessimo, vi avremmo posto ri-

medio. Infatti già venerdì a Bienne avevamo giocato male, e stavolta è andata pure peggio. È stato sempliceme­nte inaccettab­ile: sul piano del gioco, dell’entusiasmo, dell’energia. Adesso analizzere­mo ciò che è stato e ne trarremo le dovute conseguenz­e. Di sicuro, la pausa arriva al momento giusto...». «È vero, così è inaccettab­ile: non so quanti tre contro due, tre contro uno o due contro uno abbiamo concesso al Kloten – gli fa eco lo sconfortat­o capitan Chiesa –. Quando giochi in quel modo, sempliceme­nte finisce che perdi da tutti. Come la sera prima, abbiamo

cercato le ‘giocate’, dando prova di supponenza: in questo momento della stagione certi atteggiame­nti sono intollerab­ili. E fanno arrabbiare. Non dico che non si possa perdere, ma non puoi partire quasi già battuto, entrando in pista senza quell’agonismo che si dovrebbe portare in una partita di hockey». E adesso qualche giorno di tregua per ricaricare le pile in vista della fase topica della stagione, alla scadenza delle Olimpiadi in Corea. «Il momento di questi ‘su e giù’ è finito – conclude Chiesa –. Adesso dobbiamo giocare da uomini veri». Più chiaro di così.

 ?? TI-PRESS/GOLAY ?? Più che le due sconfitte del weekend, pesa il modo in cui arrivano. Il capitano: ‘Non puoi partire quasi già battuto’
TI-PRESS/GOLAY Più che le due sconfitte del weekend, pesa il modo in cui arrivano. Il capitano: ‘Non puoi partire quasi già battuto’

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