Il ‘Rappi’ completa l’opera: Davos ko
Profico: ‘Dopo il Lugano ci abbiamo creduto’. Il coach: ‘Ora testa alla promozione’.
Rapperswil – È una finale senza storia. E, tra la sorpresa generale, lo è per il Rapperswil. Che, da capolista di ‘serie B’, mette sotto il grande Davos. In un pomeriggio che per i sangallesi si trasforma in apoteosi. «Eppure, io non avevo un buon feeling – dice, un po’ controcorrente, il coach Jeff Tomlinson –. Anche quand’eravamo sul 6-2 non mi sono mai sentito al riparo: infatti il Davos è pericoloso, e ha messo molta pressione. Ora però mi godo questo titolo, che è il mio primo titolo da allenatore. Un trofeo che ci dà ancor più fiducia pensando al nostro vero obiettivo: la promozione». Per l’ex bianconero Leandro Profico, tutto è cominciato proprio dal successo sul Lugano, negli ottavi. «È a quel punto che abbiamo cominciato a crederci davvero – spiega il 27enne difensore –, e tutti questi successi ottenuti in Coppa contro squadre di A (Lugano e Davos, appunto, ma pure Zugo, ndr) dimostrano che la promozione è un obiettivo credibile». Eppure, il successo in finale rimane sorprendente. «Non so se la gente se n’è accorta, ma all’inizio eravamo molto nervosi – racconta l’attaccante Steve Mason –. Poi è arrivato l’1-0 di Aulin e ha cancellato la tensione. Il 7-2? Un po’ è bugiardo. Anche perché Nyffeler ci ha salvati parecchie volte». E l’ex portiere di Zurigo e Friborgo si toglie la sua bella soddisfazione. «In Coppa siamo stati assolutamente perfetti, e la finale, in cui abbiamo tenuto alta la concentrazione per 60’, non fa eccezione – dice il 23enne portiere –. E ora andiamo in città a festeggiare». Infatti il Municipio ha decretato notte libera. E v’è da credere che sia stata una lunga notte.