Eurovision, vincono i Zibbz Nuove accuse a Weinstein
Gli studi televisivi Sfr di Zurigo hanno ospitato ieri sera la finale svizzera dell’Eurovision Song Contest, che ha visto sfidarsi a suon di esibizioni sei finalisti, selezionati fra le 670 candidature da venti giurati. Tra i sei cantanti che si sono giocati il privilegio di rappresentare la Svizzera alla 63esima edizione dell’Eurovision Song Contest – che si svolgerà a Lisbona dall’8 al 12 maggio prossimi –, anche la ventiquattrenne ticinese Chiara Dubey, di Ronco sopra Ascona (gli altri artisti: due dalla Svizzera tedesca, due romandi, una cantante tedesca). A vincere – con 153 voti, 33 in più del secondo classificato (il vodese Alejandro Reyes) – sono stati i fratelli Corinne (32 anni) e Stee Gfeller (30), in arte Zibbz, che si esibiranno durante la semifinale dell’8 maggio. In inglese e dal ritmo rock, il duo lucernese porterà in Portogallo la canzone ‘Stones’. La Svizzera ha partecipato per la prima volta all’Eurovision Song Contest nel 1956; da allora ha vinto due edizioni: nel 1956 con Lys Assua che aveva portato sul palco ‘Refrain’ e nel 1988 con la canadese Céline Dion. Salgono a nove le denunce raccolte dalla polizia britannica da parte di donne che rivolgono accuse di molestie sessuali o violenze al produttore americano Harvey Weinstein, travolto da una raffica di addebiti su entrambe le sponde dell’oceano. Lo riportano i media inglesi, riprendendo un comunicato degli investigatori, secondo cui altre due donne si sono rivolte a Scotland Yard in questi giorni, dopo le sette che lo avevano già fatto nei mesi passati: una per denunciare un episodio che sarebbe avvenuto in Irlanda 27 anni fa (episodio sul quale la polizia britannica ha aperto un fascicolo solo per trasmetterlo ai colleghi di Dublino); l’altra per riferire invece di due abusi più recenti, subiti a quanto pare a Londra e “all’estero” fra il 2010 e il 2011. Fra le nove persone presentatesi a Scotland Yard non figura comunque Uma Thurman, che ieri ha denunciato a sua volta, ma solo sul ‘New York Times’, presunte aggressioni sessuali compiute nei suoi confronti da Weinstein (che nega e considera di querelare l’attrice) nel 1994. ATS