Incentivi energetici, autocertificazione
Alla richiesta per ottenere gli incentivi in ambito energetico andrà allegata anche un’autocertificazione volta a comprovare che i lavori saranno affidati a una ditta con sede in Svizzera. La Commissione speciale energia accoglie così la richiesta dell’iniziativa parlamentare presentata da Graziano Crugnola (Plr) e cofirmatari, senza tuttavia modificare la legge come chiedeva l’atto parlamentare. Inserita nell’ordine del giorno della prossima seduta (in programma da lunedì 19 febbraio), la questione è destinata a scivolare liscia poiché non sarà dibattuta dal plenum. Il rapporto di Massimiliano Robbiani (Lega) è stato infatti sottoscritto dagli altri commissari, a soddisfazione anche degli iniziativisti. Il “compromesso raggiunto” infatti presuppone una modifica solo del regolamento, così da inserire la procedura dell’autocertificazione, evitando “inutili complicazioni burocratiche”. Anche perché durante l’audizione tenuta dalla Commissione, Giovanni Bernasconi, capo della Sezione aria, acqua e suolo del Dipartimento del territorio ha confermato che da una verifica compiuta sugli ultimi 100 impianti finanziati “tutti quanti sono stati effettuati da ditte svizzere”, rileva Robbiani. “Annualmente vengono presentate mediamente 1’100 richieste all’anno” per incentivi energetici, “e quindi riteniamo che l’autocertificazione sia più che sufficiente e che non causi ulteriore onere lavorativo al Consiglio di Stato e in particolare all’ufficio preposto al controllo. Già oggi alla richiesta di sussidio si deve allegare l’offerta della ditta esecutrice”. In caso di mancata autocertificazione, “il contributo cade automaticamente”.