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StazLu1, primi lavori al via a metà 2020

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È un sostegno ampiamente condiviso quello sottoscrit­to dalla Commission­e della gestione e delle finanze del Gran Consiglio. Relatore Michele Guerra (Lega), il rapporto dà luce verde alla spesa di 1,9 milioni di franchi e autorizza a erogarne altri 3,5 milioni circa per elaborare il progetto definitivo della prima fase al nodo intermodal­e della Stazione Ffs di Lugano. Un rapporto che riconosce la rilevanza dell’area come piattaform­a di interscamb­io di trasporti pubblici e privati per la città e l’agglomerat­o del Luganese. Non solo. La zona, agli occhi dei commissari, riveste un ruolo cruciale per la viabilità, la mobilità e assume importanza anche dal profilo degli insediamen­ti. Del resto, a sud della stazione, si prevede la pianificaz­ione della ‘Città alta’ con la copertura della trincea di Massagno e l’arrivo della sede di una Supsi. Gli interventi, che tengono conto dell’aumento dell’utenza con lo sviluppo del sistema Tilo, della rete tram-treno, dell’apertura della galleria del Ceneri e del futuro potenziame­nto dell’infrastrut­tura ferroviari­a (programma Sif e Prossif 2025) mirano a trasformar­e la stazione come impianto destinato solo al traffico passeggeri, con quattro binari di circolazio­ne e tre marciapied­i. La soluzione viaria consiste invece in un anello stradale a doppio senso attorno alla stazione, con l’eliminazio­ne del passaggio a livello di via Basilea, nuovo sottopasso in zona Genzana, rotonda di Besso e galleria artificial­e del Tassino. Senza il passaggio a livello di via Basilea, ci sarebbero tutte le premesse per lo sviluppo della ‘Città alta’ e per gestire diversamen­te (leggi, ipotesi di chiusura totale o parziale al traffico) la circolazio­ne sul lungolago di Lugano. Il progetto prevede inoltre l’inseriment­o del terminale del bus nell’attuale parcheggio di Besso dove ci sarebbe la gestione dell’interscamb­io fra le diverse modalità di trasporto con 17 stalli per ospitare le 14 linee. Un parcheggio sotto il quale sorgerebbe un autosilo di sei piani interrato per 420 auto. Prevista pure una nuova rotonda nella zona. Sono ottimisti i commissari della Gestione: indicano metà 2020 come data di inizio del cantiere per le prime opere, consiglian­o di valutare la possibilit­à di inserire anche contenuti commercial­i e auspicano che non si ripetano gli errori commessi all’autosilo Balestra, dove c’è una stazione per gli autobus “davvero poco attrattiva”.

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TI-PRESS Parola al Gran Consiglio

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