laRegione

Swisscom: non solo numeri, ma persone

- Di Matteo Caratti

Fate parte anche voi degli 800mila clienti Swisscom ai quali sono stati rubati dei dati? Nome, data di nascita, numero di telefono… E basta? Se volete scoprirlo, l’azienda ha fatto sapere a mezzo stampa che basta un semplice sms. Ovvero, digitare al numero 444 la parola magica ‘Info’. Così, ciascuno può sapere, senza nemmeno attendere un secondo in più, se fa parte dei fortunati o dei gabbati. Se non siete nel plotone degli sfortunati, Swisscom vi dirà che ‘i suoi dati cliente non sono interessat­i dall’evento’. Capito? L’evento! Bel modo di chiamare un possibile furto di dati, comunque personali.

Segue dalla Prima Ma questo è il meno, perché, se non fate parte del gruppo degli utenti scampati ‘all’evento’, sempre digitando il 444, Swisscom vi dirà quanto segue: ‘I suoi dati cliente sono stati alterati. Sino ad oggi non abbiamo rivelato alcun abuso. Ulteriori informazio­ni su…’. Abbiamo digitato oltre e scoperto cosa? Che in quel caso ‘potrebbe accadere che aziende di telemarket­ing utilizzino i dati sottratti per importunar­e i clienti Swisscom con chiamate pubblicita­rie. Finora non abbiamo rilevato alcuna attività insolita di questo tipo’. Ah, però! Non proprio niente. Ma tranquilli, sinora ci dice l’azienda, non è stato riscontrat­o alcun abuso! Sarà, non ci resta che credere e attendere. Che dire? Davvero un bel modo di procedere! La blasonata Swisscom non è forse una compagnia telefonica? Non ha forse nel suo Dna proprio la comunicazi­one? E allora perché non decidere di raggiunger­e autonomame­nte e direttamen­te perlomeno i clienti i cui i dati sono stati alterati e informarli senza lasciar passare mesi? Una lettrice, dopo aver constatato che faceva parte dei gabbati, ci ha fatto presente ieri tutta la sua delusione. Proprio per non esser stata contattata direttamen­te dalla compagnia telefonica e per quella frasetta ulteriore – copia e incolla – ‘sino ad ora Swisscom non ha rilevato alcun abuso’. Come fanno a assicurarl­o, si è chiesta? In base a quali verifiche? E, insomma, quanti degli 800mila a due giorni dalla pubblica ammissione sanno finalmente quanto accaduto loro? Pare che, con la prossima revisione della legge sulla protezione dei dati, casi simili potranno venir sanzionati e che sarà richiesto all’azienda coinvolta di annunciare meglio ai clienti simili violazioni. Lo speriamo vivamente. Intanto però, da una compagnia così importante e seria, ci saremmo aspettati una maggior cura dei suoi affezionat­i clienti! Non solo numeri, ma persone.

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland