I diritti dei disabili con la Rsi
Il quindici per cento della popolazione, lo dice l’Oms, è confrontato con una disabilità fisica, sensoriale, psichica o cognitiva, il che vuol dire circa 50’000 casi nel solo Canton Ticino. Un’enorme folla di telespettatori che se passasse l’iniziativa popolare ‘No Billag’ si vedrebbe privata di “un tassello fondamentale per l’inclusione sociale e professionale” come scrive l’associazione ‘Inclusione andicap Ticino’ in una nota diffusa ieri. Accettare l’iniziativa in questione, si aggiunge, significa perdere sottotitoli, trasmissioni tradotte in lingua dei segni e l’audiodescrizione, “elementi importantissimi per le persone sorde oppure cieche”. Il che, detto altrimenti, vorrebbe dire impedire ai disabili l’accesso alla cultura, all’informazione e all’intrattenimento. Infatti la Ssr-Srg-Rsi, in quanto ente con mandato pubblico, ha fra i propri compiti anche l’obbligo di garantire 1’000 ore di trasmissioni tradotte in lingua dei segni; offrire 900 ore di intrattenimento audiodescritto e proporre l’80 per cento delle emissioni con sottotitoli. Servizi fondamentali per chi ha un andicap e che certo hanno un costo, ma è lo stesso prezzo che stabilisce il valore della civiltà. Pretendere che un’attività privata possa fare altrettanto, è decisamente illusorio. Da qui l’invito a respingere l’iniziativa ‘NoBillag’ per tutelare i disabili.