Spaccio in città, condannato
Infrazione aggravata (e contravvenzione) alla Legge federale sugli stupefacenti nonché riciclaggio di denaro. Questo, per aver ‘lavorato’ sulla piazza chiassese dal giugno all’ottobre dello scorso anno. Un lasso di tempo che ha permesso al 20enne cittadino albanese, comparso ieri davanti alla Corte delle Assise criminali di Mendrisio, di vendere all’incirca 365 grammi di cocaina. In procedura di rito abbreviato, l’uomo – difeso dall’avvocato Sandra Xavier – è stato condannato a 32 mesi di detenzione, 8 dei quali da espiare e il resto sospeso condizionalmente per un periodo di prova di 3 anni. Quanto proposto dal procuratore pubblico Paolo Bordoli è stato accettato dalla Corte presieduta dal giudice Marco Villa, che ha inoltre decretato l’espulsione dal territorio elvetico del condannato per 7 anni. Il 20enne, residente a Milano, tra il giugno e l’ottobre scorsi ha agito nella cittadina, procurando a consumatori locali lo stupefacente. Parte della polvere bianca, sequestrata dalla Polizia e in seguito analizzata, ha permesso di accertare un grado di purezza situato tra l’88,8 e il 60,6 per cento. I proventi della vendita, stando a quanto appurato dall’inchiesta, erano destinati all’estero. Il 24 agosto, infatti, il 20enne ha consegnato a una terza perona un totale di 2’771 franchi affinché questi venissero spediti fuori dalla Svizzera tramite agenzie di invio denaro. Da qui l’accusa (e la condanna) per riciclaggio, visto e considerato che il modus operandi avrebbe permesso all’imputato di vanificare l’accertamento dell’origine dei soldi (evidentemente provenienti da un crimine), il loro ritrovamento e l’eventuale confisca da parte delle forze dell’ordine. L’uomo, in carcerazione preventiva dal 3 ottobre, dovrà ora scontare ancora quasi quattro mesi. Poi lo attenderà un biglietto di sola andata al di fuori dei confini nazionali. SLI