Alla ricerca del padre perduto
Scritto e diretto dalla cineasta di origine ticinese Bindu De Stoppani, il lungometraggio prodotto da Hugofilm insieme a Rsi ‘Cercando Camille’ unisce comicità e dramma in una sorta di viaggio della memoria dal Ticino alla Bosnia. A bordo di un malconcio camper degli anni 80, la coscienziosa e leale Camille (una vivace Anna Ferzetti) e suo padre Edoardo (Luigi Diberti), un ex corrispondente di guerra malato di Alzheimer, partono alla ricerca della misteriosa “Camille”, ossessivamente richiamata dal padre nei suoi vuoti di memoria. Sono diretti in ex Jugoslavia, dove il padre ha lavorato per l’ultima volta e dove forse si trova una parte del suo passato che Camille spera di riuscire a recuperare, colmando uno dei tanti vuoti nella sua mente ormai frammentata. Lungo la strada incontrano Leo (Nicola Mastroberardino), un solitario violoncellista a cui danno un passaggio e che, con la sua onestà e gioia di vivere, si dimostrerà un prezioso compagno di avventura. La caccia a “Camille” procede tra zuppe fredde, falò, soste per andare in bagno, impreviste passeggiate notturne e nascite di nuovi e simpatici legami. Prima della brusca interruzione del viaggio, con il ricovero di Edoardo in una casa di cura, i tre incontrano curiosi personaggi che delineano sempre più una parte del passato di Edoardo che Camille non vuole né vedere né tantomeno accettare, ancorata com’è all’immagine infantile e idealizzata dell’eroico genitore. Fino all’inaspettata conclusione, con la liberatoria scoperta dell’identità della misteriosa Camille che qui non riveleremo. Alternando momenti da commedia a scene più intense,’Cercando Camille’ segue il movimento della memoria di Edoardo che va e viene, così come lo svanire dei suoi ricordi con il progredire della storia. Con leggerezza e ironia vengono toccati temi impegnativi – come memoria e identità, conoscenza di sé e degli altri, assenza di un genitore – riuscendo sempre a regalare un sorriso. MA.G