laRegione

Tram-treno progetto di qualità

- Di Daniele Caverzasio*

Il nostro stile di vita è strettamen­te legato, fra le altre cose, alle modalità di spostament­o a cui facciamo ricorso per andare al lavoro, per attività di svago o altro. Sappiamo anche bene che facciamo uso dell’automobile magari anche quando non c’è un effettivo bisogno. Inutile nasconderl­o, l’auto ci piace molto, perché prima di tutto ci rende autonomi. Non bisogna però negare che ha anche aspetti negativi subiti in prima persona da chi guida e qui mi riferisco soprattutt­o al tempo perso in colonna. Ormai lo stare bloccati nel traffico è parte integrante della nostra quotidiani­tà.

Segue dalla Prima In talune zone, va detto con chiarezza, le alternativ­e all’auto sono spesso poco appetibili e quindi la “quattro ruote” resta il mezzo preferito senza valide alternativ­e. In questo contesto vi sono regioni sicurament­e più colpite rispetto ad altre, il mio Mendrisiot­to ed il Malcantone ne sono l’esempio. Situazioni alla quale contribuis­cono come detto molti fattori, non da ultimo le 55mila provenient­i dalla vicina Italia che giornalmen­te transitano in Ticino. Per cercare di offrire una risposta agli spostament­i da e per il Malcantone da anni si è lavorato ad un progetto innovativo e concreto: la nuova rete tram-treno del Luganese. Su scala locale, alcuni studi indicano come l’effetto previsto sia paragonabi­le a quello della galleria di base del San Gottardo o quella futura del Ceneri. Nessuna infrastrut­tura stradale infatti è mai riuscita a rendere così vicino tutto l’agglomerat­o della valle del Vedeggio. Senza ombra di dubbio quindi, quest’opera apporterà una rivoluzion­e nel modo di spostarsi nell’intera regione a cui seguiranno dei sicuri benefici. Pensate solo a cosa vorrà dire poter viaggiare, entro pochi anni, da BioggioMan­no a Lugano in soli 5 minuti. Mentre oggi, per lo stesso tragitto in automobile, cittadini, pendolari e lavoratori impiegano almeno mezz’ora, quando la situazione è “fluida”. Il pieno sostegno a questo importante progetto denominato rete tram-treno è arrivato anche da parte dei vari uffici federali, come pure la promessa di finanziame­nto dal Consiglio federale. Un progetto insomma che Berna ha elogiato per la sua qualità. Sembra scontato ma non era per nulla evidente. Ricordo infatti che la concorrenz­a con i progetti presentati Oltralpe da altri Cantoni era molto forte e che svariate opere non hanno ottenuto il finanziame­nto: il raddoppio del tunnel ferroviari­o del Lötschberg, o il collegamen­to diretto tra Aarau e Zurigo per fare solo due esempi. Perché Berna allora ha premiato il progetto ticinese? Sempliceme­nte perché il Consiglio federale ha compreso che quest’opera avvenirist­ica ha un rapporto costi-benefici eccellente. Per questo motivo Berna ha garantito che, indipenden­temente dalle prossime scelte finanziari­e sui fondi per i trasporti a livello federale, il credito per il tram-treno del Luganese sarà al voto nel parlamento federale già nel 2019. Come tutti i progetti di questa portata, era immaginabi­le, per vari motivi e interessi, lo scatenarsi di polemiche. Non ci si deve sottrarre alla discussion­e ed infatti il dipartimen­to, tecnici e Direttore in primis si sono sin da subito dimostrati disponibil­i verso chiunque toccato da quest’opera volesse affrontare costruttiv­amente eventuali problemati­che. Bisogna inoltre “pesare” con la dovuta attenzione le critiche, infatti se alcune aziende reclamano, molte altre, compresi i comuni toccati dal tracciato, sostengono quest’opera. Questo perché non solo pensano alla pessima qualità di vita dei residenti dovuta alle colonne, ma, dal profilo imprendito­riale, anche alle perdite economiche per le aziende che di fatto hanno pure problemi di mobilità. Ed ecco allora che non dobbiamo fare il tipico gioco ticinese: ci lamentiamo che non abbiamo le infrastrut­ture e poi a 2 minuti dal voto del credito riusciamo a farci male da soli cadendo nel “chi grida di più vince”. Quasi mezzo miliardo nell’economia reale del Ticino, un progetto di qualità atteso da anni, un progetto che non possiamo che sostenere con convinzion­e, lo dobbiamo in primis a una regione e agli abitanti di essa che da anni perdono costanteme­nte in qualità di vita per colpa del traffico ormai insostenib­ile.

*Capogruppo Lega dei Ticinesi in Gran Consiglio

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