Puigdemont braccato
Madrid – La Spagna vuole Carles Puigdemont. Sospeso prima delle elezioni catalane del 22 dicembre, un nuovo mandato di cattura europeo sta per essere spiccato dalla giustizia spagnola. Il provvedimento, ha scritto ieri ‘La Vanguardia’, potrebbe scattare fra marzo e aprile quando il giudice del tribunale supremo spagnolo Pablo Llarena incriminerà e rinvierà a giudizio i leader indipendentisti catalani per “ribellione”. Llarena chiederà di nuovo al Belgio di arrestare il presidente deposto (che vi si trova dal novembre scorso) e di rimandarlo in Spagna dove rischia 30 anni di carcere per avere dichiarato l’indipendenza della Catalogna. Il primo mandato europeo era stato ritirato in dicembre per il timore che fosse bocciato dalla giustizia belga. Llarena lavora per rendere più convincente il nuovo testo. Al momento dell’incriminazione formale Puigdemont e i parlamentari ancora in carcere, il leader di Erc Oriol Junqueras e il capogruppo della lista JxCat Jordi Sanchez, saranno anche interdetti dai pubblici incarichi. Per ora però JxCat (34 dei 70 seggi indipendentisti su 135 nel Parlamento catalano) esige che Puigdemont sia rieletto “a distanza”, nonostante il veto della Corte costituzionale spagnola. Dal carcere, dove è rinchiuso da 110 giorni, Junqueras ha di nuovo tagliato l’erba ieri sotto i piedi dell’alleato, avvertendo che “lo Stato spagnolo non permetterà mai una presidenza effettiva da Bruxelles”. Una soluzione sembra irraggiungibile finché Puigdemont non accetterà di farsi da parte. “Tutti sanno che Puigdemont non potrà essere rieletto”, ha detto all’Ansa l’analista Jordi Juan: “Ma dalle elezioni non c’è stato modo di convincerlo che la sua situazione giudiziaria lo rende incompatibile con l’esercizio del mandato”. Lo sapevano prima e lo hanno comunque votato...