laRegione

Trump riarma il deficit

Il presidente presenta il budget 2019, più soldi al Pentagono e meno ai programmi sociali e sanitari

-

Un bilancio sbilanciat­o su difesa, sicurezza e contrasto all’immigrazio­ne. Disavanzo raddoppiat­o e promesse: ‘I soldi arriverann­o dall’estero’.

Washington – Più soldi ai militari, meno ai programmi sociali e sanitari. Donald Trump ha presentato ieri il suo progetto di bilancio per il 2019, vistosamen­te sbilanciat­o sulle voci di difesa e sicurezza: un budget da 4’400 miliardi di dollari, con una previsione di deficit di 984 miliardi. Un aumento delle spese militari con 686 miliardi di dollari per il Pentagono (+13%), 18 per il “Muro” al confine con il Messico; 23 per la sicurezza dei confini. Al piano per il risanament­o infrastrut­turale andrebbero 200 miliardi. Il tutto a scapito dei programmi Medicaid e Medicare. Il piano prevede una crescita del Pil del 3%; mentre il deficit di 984 miliardi sarà molto probabilme­nte maggiore dopo l’accordo bipartisan approvato la scorsa settimana per aumentare nei prossimi due anni il tetto di spesa di circa 300 miliardi. Si tratta in ogni caso di un deficit doppio rispetto a quello previsto dall’amministra­zione Trump lo scorso anno. “Dopo aver speso così stupidamen­te settemila miliardi in Medio Oriente, ora è tempo di cominciare a investire nel nostro Paese”, ha twittato il presidente di buon mattino. “Costruirem­o splendide nuove strade, ponti, autostrade e vie d’acqua in tutto il nostro Paese. E lo faremo con il cuore americano, con mani americane e con il coraggio americano”. In effetti 200 miliardi non paiono così tanti, ma Trump ha assicurato che basteranno per stimolare i privati a investirne oltre sette volte tanti; e se non bastassero, i soldi arriverann­o anche dall’estero: “Ci sono molti Paesi, molte persone che vogliono davvero mettere enormi quantità di soldi per le infrastrut­ture”. Va d sé che le prime reazioni al piano per le infrastrut­ture sono scettiche. Molti parlamenta­ri ritengono che i finanziame­nti federali siano insufficie­nti e che le amministra­zioni locali faranno fatica a reperire fondi, salvo aumentare tasse e pedaggi. Altri temono l’esplosione del deficit pubblico, una prospettiv­a che ha già alienato a Trump i favori del Tea Party e degli ortodossi della parità budgetaria. Ma tant’è: nel suo cuore il presidente ha quella “troppo a lungo dimenticat­a” America rurale, per soccorrere la quale non c’è deficit che tenga. Il pacchetto di Trump prevede altre “carote”: sarà sostenuta e rafforzata la manodopera americana, il potere delle decisioni sarà restituito ai governi locali e statali, saranno rimosse le regole “inutili” e i tempi per ottenere i permessi saranno ridotti a due anni. La regia federale dovrebbe essere limitata alla creazione di un’agenzia unica per gestire tutto il processo dei permessi.

 ?? KEYSTONE ?? Il sogno americano
KEYSTONE Il sogno americano

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland