Si dimette la vicepresidente di Oxfam A rischio i finanziamenti governativi
Londra – Cade la prima testa per lo scandalo a sfondo sessuale che ha investito Oxfam. Penny Lawrence, numero due dell’Ong umanitaria, si è dimessa assumendosi “la piena responsabilità” della reazione “inadeguata” della direzione di Oxfam in risposta al comportamento di un manipolo di collaboratori e dirigenti: svergognati in questi giorni dai media per aver frequentato e sfruttato giovani spinte a prostituirsi dalla povertà estrema, durante le missioni in Ciad nel 2006 e ad Haiti dopo il terremoto del 2010. La lettera di dimissioni di Lawrence è arrivata a margine della convocazione dei vertici dell’Ong da parte della ministra britannica della Cooperazione internazionale, Penny Mordaunt, e dopo che anche l’Unione europea aveva sollecitato chiarimenti, pena un drastico taglio dei contributi comunitari. “Sono rattristata – ha scritto Lawrence – per il danno e la sofferenza che questo ha prodotto ai sostenitori di Oxfam, al più vasto settore della cooperazione e alle persone che avevano fiducia in noi”. La portata dello scandalo imponeva una risposta adeguata. In primo luogo per dare soddisfazione al governo britannico che l’anno scorso ha versato a Oxfam, solo di contributi per l’aiuto internazionale, 32 milioni di sterline. Denaro che la ministra Mordaunt aveva minacciato di mettere in discussione in mancanza d’una piena assunzione di responsabilità. Del resto, nel momento in cui i Tory non godono di ottima fama, una campagna contro “l’establishment umanitario” non può che tornare utile.