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La legge di Flixbus

Lunghi viaggi a prezzi stracciati: l’azienda germanica sulla cresta dell’onda La società compie cinque anni e cavalca il successo. Ha sbaragliat­o la concorrenz­a in Germania, ora vuole estendere la rete in tutta Europa.

- Ats/Afp/red

Flixbus compie cinque anni. E continua a crescere. Tutto cominciò con quattro linee in Germania nel 2013, quando venne liberalizz­ato il mercato del traffico passeggeri a lunga percorrenz­a. Oggi parliamo di una rete europea con più di 1’400 destinazio­ni in 26 Paesi. Nel frattempo, i suoi bus verdi sono diventati familiari anche in Svizzera. Lo scorso anno Flixbus ha conseguito per la prima volta degli utili. In Germania, l’impresa fondata cinque anni fa da tre amici di Monaco controlla attualment­e oltre il 90% del mercato. In un’intervista all’agenzia Afp, il suo co-fondatore e direttore André Schwämmlei­n ha spiegato così il vantaggio della sua azienda: “Siamo arrivati più velocement­e della concorrenz­a sul mercato e abbiamo anche costruito molto presto una rete in tutta la Germania”. Quel che seguì fu una lotta fratricida per offrire il prezzo più basso. Una lotta che bruciò parte del capitale. E della quale approfitta­rono alla grande i clienti (studenti anzitutto): nei primi tempi potevano ad esempio viaggiare tra Monaco e Colonia per un euro. I concorrent­i (city2city, BerlinLini­enBus) furono man

mano costretti a gettare la spugna. Oppure vennero rilevati da Flixbus (Megabus, Postbus, MeinFernbu­s). Oggi praticamen­te l’intera flotta appartiene alle circa 300 aziende (7mila circa gli autisti impiegati) con le quali Flixbus coopera. Da tradiziona­le azienda di trasporti, quest’ultima si è trasformat­a

nel corso degli anni in un’impresa tecnologic­a e in un operatore viaggi. Mille collaborat­ori gestiscono il sistema di prenotazio­ne e la app per smartphone e organizzan­o le linee. All’incirca 100 milioni di clienti hanno prenotato un viaggio, racconta Schwämmlei­n. Il 37enne respinge le accuse di monopo- lio: “I bus a lunga percorrenz­a sono in concorrenz­a con l’auto, la ferrovia e l’aereo”. Schwämmlei­n afferma di voler mantenere i prezzi bassi il più a lungo possibile. La sfida: riempire maggiormen­te i bus, che troppo spesso viaggiano mezzi vuoti. L’azienda, inoltre, vuole estendere la rete di linee al di fuori della Germania.

Ostacoli in Svizzera

In Svizzera le cose per Flixbus non sono così semplici. Le imprese di trasporto straniere non possono trasportar­e passeggeri da un punto all’altro entro i confini della Confederaz­ione: è il divieto di cabotaggio, sancito dall’accordo sui trasporti terrestri con l’Ue. Flixbus gestisce perciò esclusivam­ente linee transfront­aliere attraverso la Svizzera. Ora sta vagliando l’opportunit­à di inaugurare una rete di linee nazionale. Ma il Consiglio federale – pur favorevole a un’apertura del mercato – ha manifestat­o sin qui l’intenzione di mantenere il divieto di cabotaggio allo scopo di proteggere le aziende di trasporto elvetiche. Malgrado una multa per cabotaggio, lo scorso anno Flixbus è cresciuto anche in Svizzera. I bus low cost dell’azienda hanno trasportat­o da e per la Confederaz­ione 1,2 milioni di passeggeri, un aumento del 20% rispetto all’anno precedente. Inoltre sono state inaugurate nuove linee, come i collegamen­ti diretti tra Zurigo e Bologna, Firenze e Roma.

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TI-PRESS/D. AGOSTA In Svizzera lo scorso anno ha trasportat­o 1,2 milioni di passeggeri

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