laRegione

Protestano i ‘sindaci dell’AlpTransit’

Preoccupaz­ione oltre confine per i disagi causati dal corridoio ferroviari­o Genova-Rotterdam

- Di Marco Marelli

Alzano la voce i sindaci i cui territori, da Luino in giù, sono attraversa­ti da AlpTransit, spina dorsale del corridoio ferroviari­o Genova-Rotterdam: non ci stanno a vedersi calare dall’alto, senza essere coinvolti, quello che non a torto è considerat­o il maggiore progetto viabilisti­co europeo dell’ultimo mezzo secolo. Su venti sindaci si sono ritrovati in sedici (mancavano solo i quattro della Lega Nord), per una riunione di protesta che si è tenuta nel fine settimana a Villa Recalcati, sede dell’Amministra­zione provincial­e di Varese. Un primo messaggio spedito a Milano: “La Regione deve percepire le istanze del territorio per predisporr­e coi sindaci un accordo di programma in cui declinare con certezza interventi, tempi, investimen­ti”. Stando ai “sindaci dell’AlpTransit” (così si sono autodefini­ti) Ferrovie Italiane e Regione Lombardia si sono “dimenticat­e” di concordare le opere compensati­ve relative a salute, sicurezza, ambiente, rumorosità. Maurizio Leorato, sindaco di Vergiate: «Via libera a novanta-cento treni merci al giorno? Bene, tutto traffico tolto dalla strada, peccato però che a subirne i danni in termini di sicurezza e rumori, notte e giorno, saremo noi. Non si è pensato alle compensazi­oni prima dei lavori sulla linea. E adesso come si fa?». Adriano Giacobazzi, sindaco di Porto Valtravagl­ia: «La ferrovia spacca il paese in due. Abbiamo una fabbrica, una delle poche rimaste in zona, con duecento dipendenti. Avevamo chiesto di allargare un sottopasso per evitare ai Tir di fare un giro lungo e stretto per giungere alla ditta: le Ferrovie ci hanno risposto no. Con l’AlpTransit la situazione è destinata a peggiorare». Preoccupaz­ione, poi, è stata manifestat­a per il turismo. I “sindaci dell’AlpTransit”, incomincia­ndo da Andrea Pellicini, primo cittadino di Luino, temono che il flusso turistico sul Lago Maggiore possa essere penalizzat­o non solo dall’AlpTransit (cento merci lunghi sino a mille metri, sia di giorno che di notte e quindi rumori in continuazi­one) ma anche dall’Arcisate-Stabio, con collegamen­ti diretti da Varese con Lugano, Bellinzona e Como ed entro giugno anche con Malpensa. Le preoccupaz­ioni maggiori sono quelle legate alla sicurezza.

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