In comunione di gusto
76 opere cedute dai coniugi Olgiati al Museo d’arte della Svizzera italiana La donazione comprende lavori di artisti internazionali, svizzeri e italiani nonché una dozzina di fotografie Bauhaus
L’hanno chiamata “una comunione di gusto e di orientamento artistico” la finalità dell’insieme di opere, ben 76, donate dai coniugi Giancarlo e Danna Olgiati al Museo d’arte della Svizzera italiana (Masi) con sede al Lac di Lugano. La cessione, il cui allestimento verrà presentato dal 22 aprile al 29 luglio, è “frutto – si legge in un comunicato stampa – del rapporto di lungo termine instauratosi tra i coniugi Olgiati e la direzione del Museo cantonale d’arte, oggi Masi. Questa stretta collaborazione, sviluppatasi nel corso di quasi 20 anni e basata su un costante dialogo e scambio di idee, è all’origine del progetto di selezione delle opere”. Una donazione che, infatti, “testimonia e conferma lo stretto rapporto di vicinanza della coppia al museo, nonché le affinità elettive che hanno sempre accompagnato questa relazione”. Il gesto “significativo”, peraltro, “viene compiuto in corrispondenza del termine di un importante ciclo per l’istituto con l’avvicendamento tra Marco Franciolli e Tobia Bezzola alla guida del Masi a partire dal primo gennaio 2018”. La nuova collezione che approda al Masi si articola in quattro nuclei: artisti internazionali, artisti svizzeri, artisti italiani e fotografia “Bauhaus”. Alcune opere sono divenute oggetto di interesse della coppia in occasione di eventi espositivi proposti dal museo, mentre altre, scelte dai collezionisti, scaturiscono dal dialogo con la direzione del museo. Tutte le opere che compongono la donazione, senza eccezione, “sono state pensate – spiegano i promotori – per essere in sintonia con i diversi nuclei di opere appartenenti alla collezione permanente del Masi e con esse integrabili in possibili allestimenti futuri”. Giancarlo e Danna Olgiati hanno commentato la donazione con queste parole: “Ricordiamo oggi, non senza emozione, gli incontri e le lunghe conversazioni avute per tanti anni fra noi e Marco Franciolli su singole o gruppi di opere perché mossi dalla condivisione di una comune linea di contenuti e di gusto”. Entrando nei particolari sono 8 le opere di artisti internazionali (Christian Boltanski, Liu Ding, Shannon Ebner, Karl Haendel); 28 di artisti svizzeri (Adriana Beretta, Martin Disler, Edmondo Dobrzansky, Urs Lüthi, Flavio Paolucci, Luciano Rigolini, Loredana Sperini); 28 di artisti italiani (Stefano Arienti, Francesco Barocco, Riccardo Beretta, Vincenzo Cabiati, Pierpaolo Campanini, Gianni Caravaggio, Roberto Ciaccio, Chiara Dynys, Daniela De Lorenzo, Francesco Gennari, Amedeo Martegani, Perino & Vele); 12 di fotografia “Bauhaus” (Lux Feininger, Franco Grignani, Xanti Schawinsky, Luigi Veronesi).