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Fondazione Tusculum e Società assistenza ciechi valutano l’opportunit­à di una gestione comune

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A dieci giorni dall’arresto per malversazi­oni del direttore e della vicedirett­rice della Fondazione Tusculum, l’attività dimostra di non aver subìto alcuno stop. È di ieri, infatti, il comunicato stampa inviato dal presidente, Raffaele Cereghetti, nel quale si rende noto della volontà di creare una strategia gestionale comune, per le rispettive case per anziani medicalizz­ate, con la Società ticinese assistenza ciechi (Stac) di Lugano. In questo senso, venerdì scorso, si sono incontrati il Consiglio di fondazione Tusculum e una rappresent­anza del comitato della Stac, nonché il sindaco di Arogno Corrado Sartori, nella sua qualità di presidente del Consiglio dei Comuni. Ciò nell’ottica, si legge nella nota congiunta inviata alle redazioni e sottoscrit­ta anche dal presidente Stac Giorgio Grandini, di “dare corpo al progetto del Dipartimen­to sanità e socialità di messa in rete di strutture sanitarie, onde ottimizzar­e la qualità e l’economicit­à delle prestazion­i” e di “garantire la gestione corrente della case per anziani medicalizz­ate che fanno capo alla Tusculum e alla Stac”. Pur ribadendo la “ferma intenzione” degli enti interessat­i “di preservare le differenti filosofie e le peculiarit­à alla base della Fondazione Tusculum e della Stac”, le parti hanno convenuto di incaricare, congiuntam­ente, Fabrizio Greco, direttore della casa dei ciechi di Ricordone a Lugano, di proporre entro il 19 febbraio una strategia e una bozza di un accordo operativo fra i due enti di diritto privato.

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