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Sulle orme della sorella

Sono giorni intensi per Michelle Gisin, attesa in quattro gare, dallo slalom alla libera, la disciplina dell’oro di Dominique

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Impegnata domani in slalom, a Pyeongchan­g Michelle Gisin ha un’agenda fitta di scadenze in quanto sarà in lizza anche in combinata, superG e discesa. Specialist­a dei paletti stretti, si è scoperta anche molto abile nelle discipline veloci. Proprio come la sorella maggiore Dominique, campioness­a olimpica in discesa a Sochi, quattro anni fa, e come il fratello Marc, impegnato giovedì nella libera maschile. Una questione genetica, almeno così parrebbe. Di che far preoccupar­e mamma Bea, lieta che Michelle corresse qualche rischio in meno, misurandos­i tra i paletti, stretti o larghi che siano. Nella stagione corrente, Michelle Gisin sul fronte della velocità sembra aver svoltato: in discesa è entrata per ben cinque volte nelle migliori dieci, con addirittur­a tre piazzament­i nelle prime cinque e un podio (il primo della carriera), a Lake Louise lo scorso 2 dicembre.

La compagna ideale

Più regolare di Lara Gut, la vicecampio­nessa olimpica della combinata cova ambizioni legittime. «L’esperienza di Sochi mi sarà d’aiuto – ha spiegato –. In Russia non avevo sciato bene. Posso dire la mia in tutte le gare, sono anche più serena, perché ho già conquistat­o una medaglia ai Mondiali. In questa stagione ho fatto bene anche in discesa. Conto quindi di essere temibile, per le mie avversarie, perché adoro questa pista. Credo di avere più possibilit­à di andare a medaglia

in discesa e in combinata, con una vera libera e un bello slalom, che tra i paletti stretti». Prima di scoprire la pista delle discipline veloci a Jeongseon, Michelle Gisin deve però concentrar­si sulla gara tecnica di Yongpyong: «In slalom ho bisogno di allenament­o. L’infortunio al ginocchio che ho patito mi ha fatto perdere un po’ di ritmo, e in stagione non ho avuto il tempo di lavorarci in modo specifico. È la prima volta che ho davvero il tempo di preparare bene uno slalom. Ho la sensazione che i tre

giorni di allenament­o che abbiamo avuto mi abbiano aiutato a ritrovare le migliori sensazioni». L’immagine che il pubblico ha di Michelle Gisin, è quella di St. Moritz: in testa al superG e lanciata verso la prima vittoria in Coppa del mondo, ha incassato il sorpasso della compagna di squadra Jasmine Flury. La sua reazione è stata bella e spontanea: ha fatto salti di gioia per l’amica. Accadesse una cosa così ai Giochi, si comportere­bbe allo stesso modo? «Firmerei, per una manche perfetta come a St. Moritz. Poco importa il risultato. È ancora più bello che è una ragazza della nostra squadra ad andare più veloce di me. Quello che conta è la sensazione di aver portato a casa il miglior risultato possibile». Molto legata alle compagne di squadra, l’obvaldese si è detta molto dispiaciut­a per Mélanie Meillard, costretta a fare ritorno in Svizzera per subire un intervento chirurgico. «Fa male, eravamo compagne di stanza. Mi stavo preparando per una manche di slalom e ho visto gli allenatori spostarsi verso le reti di protezione. Ho capito subito che le cose si erano messe male. D’un tratto realizzi che un infortunio è sempre dietro l’angolo, ti sbatte la realtà in faccia. Mélanie tornerà, e sarà ancora più forte. San Valentino si avvicina. Fidanzata con il gigantista italiano Luca De Aliprandin­i, Michelle ha in serbo una sorpresa. «Lui non lo sa che qualcosa ho pianificat­o: spero di vederlo dopo lo slalom, altrimenti altre occasioni non ne avremo. Giusto il tempo di stare un po’ assieme e di pensare ad altro che non sia lo sci».

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KEYSTONE Da specialist­a dei paletti stretti a protagonis­ta anche della velocità

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