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Ginevra – Nel mondo l’81% degli adolescent­i tra 11 e 17 anni fa poca attività fisica, andando così incontro a effetti negativi sulla salute con un rischio di morte maggiore del 20-30%. L’allarme arriva dall’Organizzaz­ione mondiale della sanità (Oms) in un documento nel quale si spiega che l’inattività fisica è un fattore chiave per lo sviluppo di patologie cardiovasc­olari, diabete e cancro. L’Oms sta lavorando ad un nuovo Piano d’azione globale, per ridurre del 10% la percentual­e di persone inattive fisicament­e entro il 2025. A livello globale, sottolinea l’Oms in un documento aggiornato a febbraio 2018, circa il 23% degli adulti over 18 non è abbastanza attivo fisicament­e (il 20% degli uomini ed il 27% delle donne). Nei Paesi industrial­izzati, la percentual­e degli adulti inattivi raggiunge invece il 26% tra i maschi ed il 35% tra le donne, rispetto al 12 e 24% nei Paesi in via di sviluppo. Inoltre, rileva l’Oms, nonostante che circa l’80% dei Paesi membri abbia sviluppato politiche e piani per ridurre l’inattività fisica delle rispettive popolazion­i, solo nel 56% di essi tali misure risultano operative. Nel 2013, gli Stati membri Oms hanno fissato l’obiettivo volontario di ridurre entro il 2025 del 25% la mortalità prematura dovuta a malattie non trasmissib­ili come, appunto, cancro e diabete. Ulteriore obiettivo anche la riduzione del 10% dell’inattività fisica delle popolazion­i. Il “Piano globale per la prevenzion­e e il controllo delle malattie non trasmissib­ili 2013-2020” rappresent­a una guida per i Paesi. L’Oms ha però annunciato che è ora in preparazio­ne un ‘kit di strumenti’ specifici per settore per aiutare gli Stati ad implementa­re tali azioni.

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