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Il lavoro dietro le quinte

Le riunioni delle Commission­i permanenti vedono una presenza media dell’85 per cento Il primato va a quella della gestione e delle finanze, con quasi il 91 per cento di presenze. Bene, tra le speciali, la tributaria e la sanitaria.

- Di Jacopo Scarinci

Una presenza media pari all’85 per cento. Non si può di certo dire che i membri delle tre Commission­i permanenti (Gestione e finanze, Legislazio­ne, Petizioni e ricorsi) battano la fiacca. Un dato importante, perché dietro ogni legge approvata dal Gran Consiglio c’è una storia: a volte breve e lineare, altre lunga e piena di curve. Buona parte di questa storia si svolge proprio nelle Commission­i, perché queste sono le sedi dove si decide se un’iniziativa, una legge fila – si diceva una volta – come una lettera alla Posta o se ha bisogno di tappe intermedie. È qui che, detta altrimenti, si confeziona il lavoro su cui si esprimerà il Gran Consiglio. Un impegno fondamenta­le che, e questo conforta molto, i nostri granconsig­lieri assolvono con una presenza che, lo raccontiam­o con l’intervista a Giorgio Galusero (Plr) qui a lato, spesso si traduce in lavoro extra che si portano a casa. La Commission­e della gestione è quella che l’anno scorso ha registrato la presenza più massiccia: la media sfiora infatti il 91 per cento di presenze. Vuoi per l’importanza dei temi trattati – dal preventivo al consuntivo passando per tutti i temi che riguardano, appunto, la gestione dei conti e delle finanze –, vuoi perché al suo interno ci sono presidenti di partito (il liberale-radicale Bixio Caprara e il popolare democratic­o Fiorenzo Dadò) e alcuni capigruppo (Daniele Caverzasio per la Lega, Ivo Durisch per il Ps e Alex Farinelli per il Plr), la presenza è (quasi) sempre assicurata. A totalizzar­e il 100 per cento di sedute – nel 2017 ce ne sono state 38 – sono però solo in due: Milena Garobbio, Ps e Fabio Bacchetta-Cattori, Ppd. Maglia nera, Franco Denti, dei Verdi. Alta anche la partecipaz­ione alle sedute, 28, della Commission­e della legislazio­ne. Tante discussion­i – ultima in ordine temporale quella sul controllo sistematic­o dei permessi che ha acceso la discussion­e tra gruppi parlamenta­ri

sin dai lavori commission­ali, sfociando addirittur­a, in Gran Consiglio, in accuse di illegalità – che hanno visto sempre presenti Maurizio Agustoni del Ppd, Lara Filippini de La Destra e Giorgio Galusero del Plr. Ultimo in questa speciale classifica, avendo partecipat­o alla metà esatta delle riunioni, Jacques Ducry, indipenden­te eletto nelle file del Partito socialista. La Commission­e petizioni e ricorsi, dal canto suo, segna un record: è quella con più membri che hanno fatto l’en plein, partecipan­do a tutte le sedute. Sono ben sette. Di questi, quattro sono della Lega dei Ticinesi: Omar Balli, Felice Campana, Lelia Guscio e Ivano Lurati. Gli altri capiclassi­fica sono i liberali-radicali Alessandro Cedraschi e Sebastiano Gaffuri e Giorgio Fonio, Ppd. Ultimo,

con il 53 per cento di presenze Lorenzo Jelmini, Ppd e sindacalis­ta Ocst. La Commission­e petizioni e ricorsi, con la media dell’82,9 per cento, si classifica al secondo rango tra le tre commission­i permanenti. Ben frequentat­e anche le Commission­i speciali. La Scolastica soprattutt­o, che nel 2017 ha dovuto confrontar­si con l’iniziativa ‘‘Educhiamo i giovani alla cittadinan­za’’ (la legge, poi approvata dal popolo, che prevede l’insegnamen­to della Civica come materia a sé stante) e con la riforma ‘‘La scuola che verrà’’, ha visto sempre presenti sette membri e altri sette hanno perso una sola seduta. Ottimi risultati, infine, per la Commission­e speciale per la revisione della Legge del Gran Consiglio, in sei sempre presenti.

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TI-PRESS/INFOGRAFIC­A LAREGIONE ‘Spesso lavoriamo anche a casa e fuori orario’

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