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I frontalier­i in… campagna elettorale

- M.M.

A conti fatti sono fra i 250 e i 300mila voti. Quelli dei frontalier­i e dei loro familiari. E a contenders­eli sembrano essere Lega Nord e Partito Democratic­o. Il primo a parlarne è stato Matteo Salvini: “Con noi al governo non passa l’accordo con la Svizzera sui frontalier­i. Non si possono togliere i diritti acquisiti”. Gli ha fatto eco Francesca Brianza, leghista, assessore regionale lombardo al Post Expo e Città Metropolit­a, già presidente della Commission­e regionale per i rapporti con la Confederaz­ione elvetica: “La situazione dei frontalier­i deve restare invariata: si debbono evitare iniqui aumenti della pressione fiscale”. Francesca Brianza, candidata alle prossime elezioni regionale (si vota il 4 marzo, giorno delle “politiche”), vorrebbe, dunque, stracciare l’accordo che Italia e Svizzera hanno parafato nel dicembre 2015 e che sino ad ora non è stato firmato in quanto – si dice sul versante italiano – in Canton Ticino non sono state rimosse le misure discrimina­torie nei confronti dei frontalier­i. La verità è che quello dei frontalier­i, per l’alto numero di voti che sposta, è un tema sensibilis­simo. Meglio, quindi, lasciarlo dormiente. Per il Pd a parlare dei frontalier­i è stato sabato a Lugano Alessandro Alfieri, segretario regionale del partito di Renzi, nonché candidato al Senato nel collegio Varese, Como, Lecco e Sondrio. Lo ha fatto nel corso dell’incontro organizzat­o dal Pd del Canton Ticino, per presentare i candidati del Pd per la Svizzera. Alessandro Alfieri: “Vigileremo con attenzione sulle eventuali discrimina­zioni che dovessero essere messe in atto verso i nostri tanti lavoratori che ogni giorno si recano in territorio svizzero a lavorare”.

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