Il ‘giallo’ scalda la politica
Parlamentari indicano vie d’uscita a Susanne Ruoff, Doris Leuthard la sostiene La consigliera federale: molte supposizioni non provate. I vertici della Posta verranno sentiti il 19 marzo dalla commissione del Nazionale.
Susanne Ruoff è bersagliata dalle critiche dei parlamentari: sotto la cupola di Palazzo federale, le richieste spaziano dal ‘congedo’ alle dimissioni, passando dalla sospensione. Ma la direttrice della Posta – nell’occhio del ciclone per lo scandalo dei trucchi contabili di AutoPostale – gode sempre della fiducia del Consiglio federale. Secondo la ministra dei Trasporti Doris Leuthard, occorre dapprima scoprire cosa sia realmente successo. Se fossero stati commessi errori rilevanti dal punto di vista penale allora cadranno anche delle teste, ha dichiarato la consigliera federale alla trasmissione televisiva ‘Talk Täglich’ dell’emittente regionale argoviese Az-Medien. Doris Leuthard mette in guardia da condanne premature. Dobbiamo in primis sapere quanto è realmente accaduto, chi ha ordinato i trucchi contabili, chi sapeva e, se del caso, chi è responsabile. In un secondo tempo, parleremo delle conseguenze, ha aggiunto la ministra dei Trasporti. L’argoviese, il cui dipartimento è responsabile anche della Posta, ha già chiesto che sia fatta piena luce sulla vicenda di AutoPostale.
Per ora vi sono molte supposizioni che non sono provate, ha sottolineato Leuthard, secondo cui le speculazioni in corso devono cessare. La consigliera federale ha anche osservato che la stessa informazione secondo la quale La Posta aveva fissato un obiettivo di redditività alla sua filiale è erronea. A suo avviso, tali direttive
non sono mai state pronunciate per il trasporto regionale di persone. Leuthard è stata informata in novembre dall’Ufficio federale dei trasporti (Uft) di un problema contabile e di irregolarità in seno AutoPostale Sa. L’ampiezza delle operazioni contabili illecite non era ancora nota. «Sapevamo soltanto che dovevamo intervenire», ha detto. In Parlamento intanto si moltiplicano le voci di coloro che chiedono a Susanne Ruoff di farsi da parte, in un modo o in un altro. C’è chi chiede sin d’ora le sue dimissioni (il consigliere nazionale Udc Ulrich Giezendanner, il capogruppo socialista Roger Nordmann), chi ne vorrebbe la sospensione (la consigliera nazionale del Ps Evi Allemann) e chi propende per una soluzione di compromesso: una sorta di congedo in attesa che vengano chiariti i fatti. Si sono espressi in tal senso in dichiarazioni al ‘Tages-Anzeiger’ i consiglieri nazionali nonché presidenti di partito Albert Rösti (Udc) e Gerhard Pfister (Ppd). Più prudente la presidente della Commissione dei trasporti del Nazionale (Ctt-N): “Non rientra nelle nostre competenze”, dice la turgoviese Edith Graf-Litscher (Ps). I vertici della Posta verranno sentiti il 19 marzo dalla Ctt-N. Il Cda della Posta dovrebbe riunirsi ancora questa settimana. AutoPostale ha percepito illecitamente 78,3 milioni di franchi di sovvenzioni federali e cantonali tra il 2007 e il 2015, stando a un rapporto dell’Uft che ha rivelato le irregolarità. La somma potrebbe superare i 100 milioni quando tutte le questioni – compreso quanto successo a partire dal 2016 – saranno delucidate. L’Uft vuole presentare una denuncia penale presso il Ministero pubblico della Confederazione (Mpc). Sarà formulata in maniera aperta e contro ignoti. Così tutti gli organi della Posta potranno essere presi di mira.