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Interesse politico in fumo

Muta il mercato delle dipendenze: Addiction Suisse invoca ‘un nuovo approccio’ Si moltiplica­no i prodotti, la ricerca arranca, il marketing sfrutta i ‘social’. La fondazione deplora: scarso dibattito, ne approfitta­no i fabbricant­i.

- Di Stefano Guerra

Quali sono le tendenze attuali del consumo di alcol, prodotti del tabacco e droghe illecite in Svizzera? E quali i problemi che si manifestan­o in relazione all’abuso di medicament­i, giochi in denaro e internet? Nel ‘Panorama svizzero delle dipendenze 2018’, pubblicato ieri, Addiction Suisse ne individua alcuni. Il quadro generale: richiesta sempre più forte di alternativ­e meno nocive ai derivati di tabacco e cannabis; nuovi prodotti, dagli effetti in parte ancora sconosciut­i, lanciati costanteme­nte sul mercato (e-sigarette, gocce o balsami a base di canapa light, sostanze psicoattiv­e inedite ecc.); nuove strategie di marketing per commercial­izzarli, soprattutt­o online e sui social media (effetto moltiplica­tore garantito attraverso la ritrasmiss­ione dei messaggi da parte degli utenti); virtuale assenza di ricercator­i indipenden­ti; e un interesse politico che va scemando, “un vuoto del quale approfitta­no i fabbricant­i”. Serve “un nuovo approccio” per ridurre i rischi per la salute che questi sviluppi comportano, indica la fondazione in una nota. Di seguito, una carrellata dei principali problemi descritti da Addiction Suisse.

Alcol

Il consumo pro capite è in leggero calo (2016: 7,9 litri d’alcol puro), il tasso di astemia (14%) è cresciuto rispetto a quattro anni fa; stabile invece la quota dei consumator­i cronici o puntuali a rischio (21,6%). Oggi bevande alcoliche a prezzi bassi sono disponibil­i ovunque, anche su internet. Presto lo saranno anche nelle stazioni di servizio lungo le autostrade. E la spinta politica verso la deregolame­ntazione prosegue, si legge nella nota.

Fumo

Un quarto della popolazion­e di età superiore ai 15 anni fumava nel 2016: il tasso è rimasto praticamen­te stabile nell’ultimo decennio. Quattro svizzeri su 10 non conoscono a sufficienz­a i rischi legati al fumo. Le alternativ­e alle sigarette tradiziona­li proliferan­o. Ma la fondazione non si pronuncia sul loro eventuale contributo alla diminuzion­e del consumo di prodotti del tabacco. Viene deplorata tra l’altro l’assenza di “una politica severa che limiterebb­e il tabagismo vietando la pubblicità”.

Droghe

È ‘caos’ nel settore della cannabis, che pone alla politica “sfide sempre più grandi”. Le questioni aperte: esplosione del consumo di prodotti contenenti cannabis legale (a base di cannabidio­lo-Cbd, con tasso di Thc inferiore all’1%: oltre il 3% di chi ha più di 15 anni ne ha consumato negli ultimi tre mesi), prassi diverse tra i cantoni in fatto di multe disciplina­ri, ostacoli politico-amministra­tivi agli studi volti a testare in alcune città nuovi modelli di regolament­azione, uso della cannabis a fini medici ecc. Una revisione della Legge federale sugli stupefacen­ti si impone, scrive Addiction Suisse.

Giochi in denaro

La quota di giocatori dipendenti è contenuta (0,8-2,2% di giocatori problemati­ci, 0,5-0,8% dal comportame­nto patologico). Ma l’apertura ai giochi in denaro online decisa dal Parlamento (legge combattuta con successo da un referendum:si vota il 10 giugno), “comporta un maggior

rischio di dipendenza”. Preoccupa il fenomeno del ‘social gambling’, ossia i nuovi giochi online che annullano la frontiera tra videogioch­i e giochi in denaro.

Farmaci

Al centro dell’attenzione vi sono i sonniferi e i tranquilla­nti, le benzodiaze­pine in particolar­e. Il 2,8% della popolazion­e svizzera ne fa un uso quotidiano o quasi per più di un anno, mentre questi prodotti dovrebbero essere assunti durante periodi più corti. Per quanto riguarda gli antidolori­fici oppiacei, i problemi di dipendenza non sembrano essersi aggravati; ma “dobbiamo restare vigili”, mette in guardia Addiction Suisse.

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TI-PRESS/GOLAY Cannabis, numerose questioni aperte

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