Interesse politico in fumo
Muta il mercato delle dipendenze: Addiction Suisse invoca ‘un nuovo approccio’ Si moltiplicano i prodotti, la ricerca arranca, il marketing sfrutta i ‘social’. La fondazione deplora: scarso dibattito, ne approfittano i fabbricanti.
Quali sono le tendenze attuali del consumo di alcol, prodotti del tabacco e droghe illecite in Svizzera? E quali i problemi che si manifestano in relazione all’abuso di medicamenti, giochi in denaro e internet? Nel ‘Panorama svizzero delle dipendenze 2018’, pubblicato ieri, Addiction Suisse ne individua alcuni. Il quadro generale: richiesta sempre più forte di alternative meno nocive ai derivati di tabacco e cannabis; nuovi prodotti, dagli effetti in parte ancora sconosciuti, lanciati costantemente sul mercato (e-sigarette, gocce o balsami a base di canapa light, sostanze psicoattive inedite ecc.); nuove strategie di marketing per commercializzarli, soprattutto online e sui social media (effetto moltiplicatore garantito attraverso la ritrasmissione dei messaggi da parte degli utenti); virtuale assenza di ricercatori indipendenti; e un interesse politico che va scemando, “un vuoto del quale approfittano i fabbricanti”. Serve “un nuovo approccio” per ridurre i rischi per la salute che questi sviluppi comportano, indica la fondazione in una nota. Di seguito, una carrellata dei principali problemi descritti da Addiction Suisse.
Alcol
Il consumo pro capite è in leggero calo (2016: 7,9 litri d’alcol puro), il tasso di astemia (14%) è cresciuto rispetto a quattro anni fa; stabile invece la quota dei consumatori cronici o puntuali a rischio (21,6%). Oggi bevande alcoliche a prezzi bassi sono disponibili ovunque, anche su internet. Presto lo saranno anche nelle stazioni di servizio lungo le autostrade. E la spinta politica verso la deregolamentazione prosegue, si legge nella nota.
Fumo
Un quarto della popolazione di età superiore ai 15 anni fumava nel 2016: il tasso è rimasto praticamente stabile nell’ultimo decennio. Quattro svizzeri su 10 non conoscono a sufficienza i rischi legati al fumo. Le alternative alle sigarette tradizionali proliferano. Ma la fondazione non si pronuncia sul loro eventuale contributo alla diminuzione del consumo di prodotti del tabacco. Viene deplorata tra l’altro l’assenza di “una politica severa che limiterebbe il tabagismo vietando la pubblicità”.
Droghe
È ‘caos’ nel settore della cannabis, che pone alla politica “sfide sempre più grandi”. Le questioni aperte: esplosione del consumo di prodotti contenenti cannabis legale (a base di cannabidiolo-Cbd, con tasso di Thc inferiore all’1%: oltre il 3% di chi ha più di 15 anni ne ha consumato negli ultimi tre mesi), prassi diverse tra i cantoni in fatto di multe disciplinari, ostacoli politico-amministrativi agli studi volti a testare in alcune città nuovi modelli di regolamentazione, uso della cannabis a fini medici ecc. Una revisione della Legge federale sugli stupefacenti si impone, scrive Addiction Suisse.
Giochi in denaro
La quota di giocatori dipendenti è contenuta (0,8-2,2% di giocatori problematici, 0,5-0,8% dal comportamento patologico). Ma l’apertura ai giochi in denaro online decisa dal Parlamento (legge combattuta con successo da un referendum:si vota il 10 giugno), “comporta un maggior
rischio di dipendenza”. Preoccupa il fenomeno del ‘social gambling’, ossia i nuovi giochi online che annullano la frontiera tra videogiochi e giochi in denaro.
Farmaci
Al centro dell’attenzione vi sono i sonniferi e i tranquillanti, le benzodiazepine in particolare. Il 2,8% della popolazione svizzera ne fa un uso quotidiano o quasi per più di un anno, mentre questi prodotti dovrebbero essere assunti durante periodi più corti. Per quanto riguarda gli antidolorifici oppiacei, i problemi di dipendenza non sembrano essersi aggravati; ma “dobbiamo restare vigili”, mette in guardia Addiction Suisse.