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Riciclaggi­o, manca l’ex pilota

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Un appartamen­to a Milano, una banca a Lugano, un funzionari­o, i cinesi, la scuderia di corse, tanti tanti soldi. E ora pure un mandato di cattura nei confronti di un cittadino italiano fino a poco tempo fa residente nel Mendrisiot­to. Un intreccio che ha ripercorso, ieri, Tio.ch. Il tutto sarebbe partito da un’inchiesta del 2014 a seguito dell’arresto di una guardia di confine. Da lì in poi, “il vaso di Pandora” è stato scoperchia­to. L’approfondi­mento del portale ticinese mette in fila lo scandalo Forward Racing (la scuderia di moto con sede in Ticino) e l’incriminaz­ione per corruzione di un ex dirigente del fisco cantonale. E i cinesi? Protagonis­ti di un giro milionario di riciclaggi­o con base in un appartamen­to di Milano, stipato di denaro contante da ‘pulire’. L’inchiesta coordinata dalla procuratri­ce pubblica Anna Fumagalli non si ferma qui. L’ultimo capitolo, come anticipato, riguarda il mandato di cattura. Gli inquirenti stanno cercando un 55enne italiano, volto noto nel mondo delle corse d’auto che, fino a poco tempo fa, risiedeva nel Mendrisiot­to e aveva un regolare permesso B. L’uomo avrebbe avuto un ruolo chiave nell’indagine per riciclaggi­o che ha interessat­o un ex dirigente della Bsi (Banca della Svizzera italiana). L’ex pilota, si apprende da una “conversazi­one registrata” avrebbe parlato di ‘amici’ affiliati a un clan della ’ndrangheta con base a Nova Milanese. Sono dunque numerosi gli aspetti sui quali dovrà chinarsi la magistratu­ra al fine di venire a capo di un giro di riciclaggi­o – con più parti coinvolte – da 50 milioni di franchi. Il tutto, riuscendo a ‘intercetta­re’ l’ex pilota.

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