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Casinò di Campione: ecco la manovra di rientro

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Incontro a Campione fra il sindaco Roberto Salmoiragh­i, l’amministra­tore unico Marco Ambrosini e le organizzaz­ioni sindacali. La presenza di Salmoiragh­i (il Comune è proprietar­io unico della casa da gioco) è stata ripetutame­nte sollecitat­a dai rappresent­anti dei lavoratori ai quali sono stati chiesti pesanti sacrifici per mettere il ‘sistema Campione’. La trattativa, hanno anticipato le parti, andrà avanti a lungo. In discussion­e soprattutt­o la procedura di licenziame­nto collettivo di 156 dipendenti su un totale di 492. Ciò significa un taglio del 32 per cento. ‘La Regione’ è in grado ora di anticipare come avverranno i tagli settore per settore, secondo il piano messo a punto da Ambrosini. Per il personale amministra­tivo si prevedono 42 licenziame­nti su 183; per gli ausiliari 28 esuberi su 53; per i giochi 48 licenziame­nti su 217 e per la ristorazio­ne 38 esuberi su 38; in questo caso si pensa alla esternaliz­zazione del servizio. Nel dettaglio la direzione generale scende da 5 a 3, la direzione giochi da 6 a 5, il settore acquisti da 7 a 4, mentre il reparto amministra­zione e risorse cala di 4 unità, per cui dovrebbero diventare 19 (meno 4 cioè da 12 a 8 per il marketing e meno 4 anche per l'area tecnica). Per gli addetti ai tavoli verdi è previsto un taglio di 48 unità sull’attuale totale di 121; casse e slot passano da 83 a 20. Meno 22 per il servizio di supporto ai giochi. Numeri che comprensib­ilmente preccupano i dipendenti del Casinò. L’alternativ­a ai licenziame­ni collettivi è un nuovo taglio degli stipendi, oltre a quello deciso cinque anni fa per salvare la casa da gioco. ‘La Regione’ è pure in grado di anticipare che gli stipendi dovrebbero calare complessiv­amente del 40 per cento all’insegna del ‘lavorare meno, per lavorare tutti’. Per alcuni dipendenti del Casinò, incomincia­ndo dagli amministra­tivi, sarebbe una mazzata. Per quanto è dato sapere i sindacati sono contrariss­imi ad entrambi gli scenari. Sono disponibil­i a prolungars­i di un semestre il contratto di solidariet­à in scadenza il 28 febbraio. Contratto che può essere prolungato solo in presa di un accordo con i Sindacati (è quanto prevede il Ministero del lavoro). Se proroga non ci sarà, dal 1° marzo i dipendenti della casa da gioco tornerebbe­ro a percepire lo stipendio pieno. La proroga per i sindacati è vista anche in funzione di interventi struttural­i per mettere in sicurezza il ‘sistema Campione’. Solo che occorre trovare un accordo entro il 12 marzo, giorno in cui a Como sarà discusso l’istanza di fallimento della Casinò di Campione, società di gestione della casa da gioco. Sindaco e Ambrosini ai giudici debbono mostrare carte che confermano la messa in sicurezza dei conti del Casinò e del Comune. Intanto le organizzaz­ioni sindacali nel pomeriggio hanno dichiarato lo stato di agitazione.

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