San Valentino… per tutti o quasi!
Amico mio lascia che mi sfoghi…
Sentiamo…
Caro signor sasso di vino (volutamente minuscolo) inoltre senza caro e senza signore – unitamente ai nostrani emulatori o seguaci – come avete potuto pensare che le molestie, gli stupri, le violenze, i ricatti, avrebbero potuto nascondersi nel tempo? Sia per paura, intimidazioni o pagamenti, magari nemmeno lauti? Ce l’avete fatta sì, per parecchio tempo… anzi troppo tempo! Poi finalmente… ed era ora.
Certo è che per uno come voi San Valentino, come lo si accoglie e lo si pensa, non conta niente. Conta il possesso, lo sfruttamento, la goduria. O ti pieghi o niente. Dammi tutto o non avrai niente.
E non mi si venga a dire o farmi credere che anche a suo tempo, tanto tempo fa, fosse così o peggio ancora.
Se vi avessero giudicato gli antichi egizi, il cui antico testo letterario così consigliava: “Ama tua moglie appassionatamente, nutrila e vestila” e “Unguenti profumati ammorbidiscano il suo corpo” anche “Non controllare tua moglie nella sua casa quando sai che è competente” – “Non dirle: dov’è questo… vai a prenderlo… quando lo ha già messo in ordine”. (E non erano sicuramente le donne che oggi conosciamo come mogli).
Insomma se vi avessero giudicato, sempre gli antichi egizi, potevate essere frustati pubblicamente o marchiati a vita con il taglio delle orecchie o del naso.
Ne è passato di tempo. Oggi, a voi, sasso di vino, emulatori e seguaci, che cosa può dire e dare San Valentino?
Non lo so amico mio, ma lasciami pensare a Blaise Pascal che ci insegna che l’uomo non è né angelo né bestia, e malauguratamente chi vuol far finta di essere angelo finisce per fare la bestia.