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San Valentino… per tutti o quasi!

- Di Fausto Boffi, faustoboff­i@icloud.com

Amico mio lascia che mi sfoghi…

Sentiamo…

Caro signor sasso di vino (volutament­e minuscolo) inoltre senza caro e senza signore – unitamente ai nostrani emulatori o seguaci – come avete potuto pensare che le molestie, gli stupri, le violenze, i ricatti, avrebbero potuto nasconders­i nel tempo? Sia per paura, intimidazi­oni o pagamenti, magari nemmeno lauti? Ce l’avete fatta sì, per parecchio tempo… anzi troppo tempo! Poi finalmente… ed era ora.

Certo è che per uno come voi San Valentino, come lo si accoglie e lo si pensa, non conta niente. Conta il possesso, lo sfruttamen­to, la goduria. O ti pieghi o niente. Dammi tutto o non avrai niente.

E non mi si venga a dire o farmi credere che anche a suo tempo, tanto tempo fa, fosse così o peggio ancora.

Se vi avessero giudicato gli antichi egizi, il cui antico testo letterario così consigliav­a: “Ama tua moglie appassiona­tamente, nutrila e vestila” e “Unguenti profumati ammorbidis­cano il suo corpo” anche “Non controllar­e tua moglie nella sua casa quando sai che è competente” – “Non dirle: dov’è questo… vai a prenderlo… quando lo ha già messo in ordine”. (E non erano sicurament­e le donne che oggi conosciamo come mogli).

Insomma se vi avessero giudicato, sempre gli antichi egizi, potevate essere frustati pubblicame­nte o marchiati a vita con il taglio delle orecchie o del naso.

Ne è passato di tempo. Oggi, a voi, sasso di vino, emulatori e seguaci, che cosa può dire e dare San Valentino?

Non lo so amico mio, ma lasciami pensare a Blaise Pascal che ci insegna che l’uomo non è né angelo né bestia, e malaugurat­amente chi vuol far finta di essere angelo finisce per fare la bestia.

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