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Rios e il metallo più amaro. ‘Eravamo tre contro uno’

Il Canada impression­a, in una finale senza storia. ‘Tutti contro Jenny’.

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La prende davvero malissimo, Martin Rios. Dopo una finale che dura sì e no tre end. Cioè fino a quando un Canada che non sbaglia nulla, neppure a volerlo, infila quattro punti con un solo colpo (6-2, il parziale a quel punto), lasciando sul posto il frustratis­simo curler glaronese e la sua fedele partner, la biennese Jenny Perret. «In campo stavolta eravamo tre contro uno. Cioè tutti contro Jenny» dice, inconsolab­ile, il trentaseie­nne. Che proprio nel momento meno propizio, cioè nella partita che mette in palio l’oro del doppio misto, accatasta errori su errori. «Sì, sono deluso dalla mia prestazion­e – aggiunge Rios –. Jenny ha cercato di riparare alle mie imprecisio­ni, ma non è bastato». Tanto che, sotto 10-3 al sesto end, i due rossocroci­ati decidono di concludere il calvario anzitempo, ufficializ­zando il trionfo di Kaitlyn Lawes e John Morris, la cui precisione nella finale coreana è a dir poco impression­ante. Quanto a loro, i due tesserati per il Cc Glarona avranno bisogno di qualche giorno per metabolizz­are la sconfitta. Con un argento che è sì amaro, vista l’ampiezza della disfatta, ma resta pur sempre uno dei maggiori exploit del curling svizzero ai Giochi, battuto soltanto dal trionfo del quartetto losannese di Patrick Hürlimann a Nagano 1998, ed eguaglia i secondi posti ottenuti da Luzia Ebnöther a Salt Lake City, nel 2002, e da Mirjam Ott a Torino quattro anni dopo. «La verità è che i canadesi hanno meritato di vincere – continua Rios –. Lo volevamo noi, quel titolo, ma abbiamo perso e dobbiamo accettarlo. Fa parte del gioco». La finale nel misto ai Giochi di Corea potrebbe essere anche l’ultima giocata in coppia da Rios con la fedele Perret. Che un tempo, prima ancora di essere la sua partner sul ghiaccio, era sua compagna nella vita. «Non so ancora cosa farò, potrei anche tornare a giocare a curling ‘convenzion­ale’, in una squadra femminile – dice la ventiseien­ne seeländer –. Di sicuro, però, nell’immediato riprenderò a lavorare a tempo pieno (come impiegata di commercio, ndr)».

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KEYSTONE Inconsolab­ile

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