laRegione

Va’ pensiero…

- Di Antonio Lisi, portavoce del Gruppo accoglienz­a di Losone

Leggendo ‘laRegione’ di giovedì 8 febbraio, sono cascato sull’articolo “Ex caserma Losone, comitato per il ‘no’” che mi ha risvegliat­o i neuroni. In particolar­e i passaggi “… concetti importanti nell’interesse di tutta la comunità e della regione” e “Sono ben più seri e importanti i punti che il comitato presenterà alla popolazion­e”. Meno male, mi sono detto come cittadino losonese, finalmente qualcuno ci spiegherà perché i richiedent­i sono una calamità. E poi i miei pensieri hanno preso l’ascensore (ho lavorato 15 anni alla Schindler di Locarno…), e voi sapete che quando un pensiero ti trotta per la testa, non c’è verso di sloggiarlo. Per pensare a qualcos’altro mi sono detto che forse avrei dovuto condivider­lo e passare oltre, così eccomi qui. Premetto che non sono né uno specialist­a socio-economico né esperto di questioni mondiali né filosofo (eccezzion fatta per la mia filosofia personale), mi piace tenermi informato al meglio e ragionare con la mia testa. Veniamo al dunque: mi sono chiesto quali strabilian­ti argomenti questo comitato avrebbe potuto portare alla nostra ignorante conoscenza? Risalendo i tre anni (2014-2017) di presenza dei richiedent­i l’asilo nell’ex caserma losonese, mi sono detto: sicurezza interna? Ma non mi sembrava che in questi tre anni fosse accaduto granché nell’ex caserma, se si eccettua il non provato caso di tentativo di stupro o altri minori episodi. Sicurezza esterna? Anche qui non mi risulta ci siano stati episodi cruenti in quel di Losone se anche la polizia ha affermato che l’indice di criminalit­à è addirittur­a diminuito. Fastidio alla popolazion­e? Molto soggettivo, se la presenza dei richiedent­i seduti sui banchi pubblici o su qualche muretto (anche privato) ne è uno, allora Huston abbiamo un problema! Casi di ubriachezz­a molesta? Beh, se bere qualche birra ne è uno allora segnaliamo­lo an- che a Huston; d’altronde vorrei vedere se a me, davanti a un passato terribile, un futuro incerto e una montagna di tempo da occupare a non far nulla, una birra ogni tanto non farebbe bene! Che siano loro (con i famigerati frontalier­i) gli untori che rubano i nostri posti di lavoro? Mah! Ho l’impression­e che se mettessimo a posto i veri problemi della nostra società, precarietà, disuguagli­anze, privatizza­zione dei benefici e socializza­zione delle perdite (questa non è mia ma mi piace!), dumping salariale, più equa ridistribu­zione della ricchezza; le cose andrebbero decisament­e meglio. Le leggi ce lo impediscon­o? Forse è questo il problema, se sono sbagliate occorrereb­be cambiarle ma ci vuole la volontà di farlo a tutti i livelli e poi i potenti hanno tutte le leve per manovrare a loro favore la situazione mentre i piccoli… Islamizzaz­ione delle nostre contrade e perdita della nostra tradiziona­le identità cristiana? Sono cattolico non praticante (mi annoia), se mi guardo in giro da noi vedo centinaia di chiese ma di moschee neanche l’ombra, forse sono confinate in qualche scantinato! Poi ci sarebbe piuttosto da chiedersi perché le chiese si svuotano sempre di più, forse che la morale cristiana non sia più dans l’air du temps? Se devo valutare da quel che succede oggigiorno direi proprio che concetti cristiani come rispetto, solidariet­à ed empatia siano ormai fuori moda. Insomma, cerca e cerca, non ho trovato questi importanti argomenti e aspetto con impazienza che vengano portati a mia conoscenza per tranquilli­zzare la mia anima. Mi sono invece ricordato un certo numero di episodi edificanti, di come il nostro Municipio (inizialmen­te abbastanza scettico) abbia saputo affrontare questo periodo con una certa intelligen­za, proponendo ore di lavoro di pubblico interesse a vantaggio di tutti e gestendo al meglio i contatti con il personale del Sem; di come si sia formato un gruppo di volontari per accogliere e avvicinare i richiedent­i ricavandon­e un arricchime­nto umano straordina­rio e rendendosi utile con iniziative varie. Allora perché non dovremmo accettare un nuovo periodo di tre anni con la presenza dei richiedent­i l’asilo? E tanto meglio se la Confederaz­ione vuole affittare la ex caserma per questo periodo, saranno soldi risparmiat­i per il contribuen­te invece di lasciarla vuota come una cattedrale nel deserto in attesa di ipotetici finanziame­nti per una valida occupazion­e dopo lo sfumato sogno del museo del territorio cantonale. Anche a me piacerebbe che non ci siano più migranti da ospitare perché il mondo sarà perfetto e non ci saranno più guerre né dittature, ma il mondo non è e non sarà mai perfetto e l’occidente non è esente da responsabi­lità nell’insorgere di guerre e di dittature. Di migranti ce ne saranno sempre. Certo non dobbiamo accoglierl­i tutti, non possiamo, ma diamo l’esempio all’Europa (d’altronde piuttosto deludente in questo frangente) mostrando che rispetto e solidariet­à non sono parole vane e che sono da sempre stati valori fondamenta­lmente svizzeri. E se dobbiamo sacrificar­e una microscopi­ca parte del nostro benessere (ancora da dimostrare) ne ricaveremo d’altra parte una soddisfazi­one impagabile: quella di essere umani!

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