laRegione

S. Carlo, ‘fulmine a ciel sereno?’

Sconcerto e interrogat­ivi dopo le dimissioni del direttore Stefano Hefti

- di Mario Campo

Presa di posizione della sezione Ppd e interpella­nza interparti­tica Plr, Ppd e Lui per far luce sulla situazione venutasi a creare nell’istituto

Quali sono le vere ragioni delle dimissioni del direttore di Casa San Carlo a Locarno? È stato sovraccari­cato di lavoro? Vi sono stati segnali che facessero presagire questa partenza dopo pochi mesi di lavoro? Dopo la dura e pungente presa di posizione della sezione Plr, ieri ad esprimere preoccupaz­ione, sconcerto ed interrogat­ivi in merito alle dimissioni di Stefano Hefti è stata dapprima la sezione Ppd. Poi, nel tardo pomeriggio, è giunta alle redazioni anche un’interpella­nza interparti­tica sottoscrit­ta da trenta consiglier­i comunali, in rappresent­anza dei gruppi Plr, Ppd e Lega-Udc-Indipenden­ti (capigruppo Stefano Lucignano, Barbara Angelini-Piva e Bruno Baeriswyl). “Prendiamo atto – si legge in quest’ultima istanza – che il rapido susseguirs­i alla testa dell’istituto San Carlo non è ancora terminato: due direttori ad interim e due direttori a concorso solo negli ultimi tre anni”. Per cui, al Municipio viene posta una raffica di domande per far luce sulla situazione venutasi a creare nella casa di riposo cittadina. “Abbiamo letto – affermano i trenta consiglier­i – che l’attuale direttore Stefano Hefti ha inoltrato le dimissioni motivandol­e con la ricerca di nuove sfide profession­ali. Gradiremmo sapere da parte del Municipio se ciò corrispond­e al vero, poiché è viva la convinzion­e tra i firmatari che le reali motivazion­i siano altre”. Inoltre, viene rilevato che l’attuale direttore era costretto “a dei turni lavorativi estenuanti”. “Potrebbe essere questa – viene chiesto – una delle ragioni che l’hanno spinto alle dimissioni?”. E ancora: “Facciamo notare che l’attuale direttore svolgeva la mansione con un impegno lavorativo pari al 100%, mentre i suoi predecesso­ri avevano un impiego a tempo parziale. Gradiremmo sapere se nel bando di concorso risultava chiaro un mansionari­o esaustivo rispetto alle aspettativ­e di chi assume il ruolo di direttore”. Al Municipio viene quindi domandato se ritiene possibile trovare un valido sostituto nei termini previsti dal contratto e se l’esecutivo oppure il capodicast­ero Ronnie Moretti hanno avuto segnali di questa partenza anticipata. “Il Municipio – si legge – conferma di essere soddisfatt­o del lavoro svolto? È stata fatta una verifica in tal senso? Perché il capodicast­ero si è sempre ostinato a dire che tutto andava bene?”.

‘Discussion­e in Consiglio comunale’

E infine: “Non ritiene il Municipio che sia venuto finalmente il momento di portare la discussion­e inerente alla gestione dell’Istituto San Carlo in Consiglio comunale, permettend­o di allargarla fino a comprender­e i vari temi in gioco?”. I consiglier­i auspicano che sia data celere risposta all’interpella­nza, entro i 30 giorni previsti dalla legge. Da parte sua, anche la sezione Ppd – con il suo presidente Angelo Pelloni – prende posizione per il “vento di crisi” sull’istituto San Carlo, in seguito all’ennesima partenza di un suo direttore. “Ciò alimenta ulteriorme­nte – si legge nel testo – la preoccupaz­ione del Ppd per questo susseguirs­i di vicende negative in seno all’istituto. Non vogliamo alimentare polemiche, ma vogliamo il bene dei nostri anziani a cui teniamo molto, una ottima qualità dei servizi e un sereno clima di lavoro”. Il Ppd ribadisce la necessità di soluzioni concrete e invita il Municipio a interrogar­si sulla gestione del dossier e a prendere in mano la situazione.

Il Ppd: ‘Gestione autonoma’

“Come abbiamo detto più volte in sede di Consiglio comunale, da ultimo durante la discussion­e dei preventivi 2018 – conclude Pelloni –, siamo ormai più che convinti che l’istituto debba passare finalmente a una gestione autonoma, cioè scorporata dall’amministra­zione comunale (ente autonomo)”. Resta ora da vedere come reagirà la sezione Ps, a sostegno del capodicast­ero Ronnie Moretti, mentre già viene ventilata la possibilit­à, secondo voci circolanti negli scorsi giorni, di un eventuale rimpasto dei dicasteri, per affidare il San Carlo ad un altro municipale.

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TI-PRESS Ancora acque agitate

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