Scala mobile: il se e il dove
Locarno, per il collegamento tra Piazza Grande e Città Vecchia atteso a breve uno studio
In dirittura d’arrivo uno studio commissionato dalla Città su fattibilità e ubicazione dello strumento di collegamento fra Piazza Grande e il nucleo storico.
Il Municipio ha dato mandato per un approfondimento con cui poter decidere l’ubicazione con cognizione di causa. Dell’opera si parla da decenni.
Novità all’orizzonte, ad un anno di distanza da quando il municipale Bruno Buzzini ha rilanciato l’idea, per la realizzazione di una scala mobile tra Piazza Grande e Città Vecchia a Locarno. Nelle prossime settimane, il Municipio riceverà uno studio commissionato al fine di valutare dove inserire il collegamento. «Abbiamo dato mandato a Planidea – conferma il vicesindaco Paolo Caroni, responsabile del Dicastero edilizia privata, pianificazione, mobilità e promovimento economico – per studiare una soluzione di collegamento, dopo che è stata bocciata quella proposta nell’ambito del Piano regolatore del centro storico. Nelle prossime settimane disporremo quindi di un resoconto. Con l’Ufficio tecnico abbiamo concordato che nello studio dovrà anche essere tenuto conto della novità relativa all’insediamento del Museo cantonale di storia naturale nel comparto di Santa Caterina, a pochi passi da Largo Zorzi, ciò che potrebbe influire sul posizionamento del nuovo collegamento con la Città Vecchia». Insomma, la scala mobile sembra finalmente muoversi verso una soluzione, dopo che se ne parla ormai da decenni. Ricordiamo in particolare la mozione di Alex Helbling e cofirmatari del gruppo Plr di quasi un decennio fa (2009) approvata dal Consiglio comunale nel 2011, dopo i rapporti favorevoli delle commissioni del Piano regolatore e della Gestione. In quell’occasione anche il Municipio aveva ritenuto “effettivamente saggio” far eseguire uno studio ad hoc. Ma già negli anni Ottanta alcuni commercianti coadiuvati dal compianto arch. Piero Casetta avevano proposto un collegamento tra Piazza Grande e Città Vecchia attraverso la realizzazione di una scala mobile, idea che venne affossata per problemi tecnici riscontrati sul tratto prescelto per il progetto.
‘Ottimo strumento di mobilità’
“Oggi – aveva considerato Helbling – sono numerose le cittadine o i borghi che si avvalgono di un simile strumento per collegare verticalmente interi quartieri cittadini (Perugia, Losanna ecc.): infatti un ingombro ridotto, costi molto contenuti e un inquinamento pressoché nullo ne fanno in questi casi il mezzo di trasporto collettivo ideale”. La scala avrebbe potuto essere “un ottimo strumento di mobilità soprattutto per le fasce di popolazione più anziane che vorrebbero muoversi senza dover faticare troppo nel salire via Bossi o via Panigari per esempio, dando anche nel contempo un po’ di respiro ai commerci di Città Vecchia”. Scartata la soluzione di via Panigari a causa della ristrettezza della
carreggiata, giusto un anno fa il collegamento era tornato alla ribalta della cronaca grazie al municipale Bruno Buzzini che, sul proprio profilo Facebook – ispirandosi a quanto realizzato a Vitoria, in Spagna – aveva lanciato un sondaggio pubblicando un’immagine di una scala mobile coperta da eventualmente inserire lungo la centralissima via Marcacci, a lato del municipio, per servire il centro storico e il futuro autosilo previsto sotto il Parco Balli, acquisito dalla Città. E non erano mancate alcune virulente reazioni in rete. Era quindi emersa un’altra possibile soluzione che prevede una prima rampa mobile dai portici di Piazza Grande fino a Piazzetta de’ Capitani (dietro Palazzo Marcacci) e una seconda rampa al posto della scala già esistente all’apice della stessa piazzetta, per sfociare su via Cittadella. Ora è come detto atteso lo studio di Planidea, che darà modo al Municipio di poter valutare con cognizione di causa.