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Il doppio colore dei lampioni Led

Sempre più lampioni Led in Ticino: tra i vantaggi la maggiore efficienza. Ma per natura e occhi...

- di Luca Berti

Sempre più pali della luce rinnovati in Ticino: la nuova tecnologia garantisce risparmi sulle bollette, ma DarkSky lancia l’allarme: ‘Si usano lampade troppo bianche e ciò fa male’.

Risparmian­o energia, e disperdono meno luce ma se scelti male possono arrecare disturbo a fauna e flora

Costa un po’ di più, consuma nettamente meno. Il Led ha ormai conquistat­o anche le strade ticinesi, dove i vecchi lampioni stanno sempre più cedendo il passo alle nuove tecnologie. In parte perché le nuove lampade garantisco­no risparmi energetici, in parte perché le lampade a vapori di mercurio non sono più in commercio e diventano quindi un incubo logistico quando si rompono. Attualment­e questi vecchi lampioni costituisc­ono circa il 7% delle installazi­oni del comprensor­io della Sopracener­ina, il 30% di quello delle Aziende industrial­i di Mendrisio (Aim) e il 55% per le Aziende industrial­i di Lugano (Ail). Sono destinate a sparire. E diventeran­no probabilme­nte Led. Sulla rivoluzion­e non mancano comunque dubbi e qualche critica provenient­i sia dalla popolazion­e – che trova alcune installazi­oni troppo abbagliant­i o comunque troppo bianche – e in parte da chi si occupa di inquinamen­to luminoso (vedi anche sotto), che insiste sul fatto che il colore troppo blu delle lampade attualment­e scelte arreca danno a uomini, flora e fauna, contribuen­do inoltre a privare l’umanità del cielo stellato. Dal 2012 al 2016 l’inquinamen­to luminoso è cresciuto del 2% ogni anno, in parte proprio a causa del passaggio al Led. La spiegazion­e starebbe nel fatto che i risparmi realizzati con la conversion­e portino a installare nuove lampade dove non ve n’erano. Intanto, come detto, la conversion­e è in corso anche alle nostre latitudini, con viali interi che vengono rinnovati nel giro di poco tempo. A Mendrisio, seguendo un piano d’illuminazi­one pubblica, entro il 2019 si conta di convertire al Led un ulteriore 30% degli impianti, raggiungen­do così il 70% del totale, mentre nel Luganese la quota potrebbe nei prossimi anni toccare il 65 per cento. «La tecnologia Led si è affermata nel ramo dell’illuminazi­one pubblica – rileva Dominique Ineichen, capoeserci­zio elettricit­à presso le Aim –. Le armature di questo tipo possiedono un buon rendimento, il flusso luminoso può essere ridotto e incrementa­to rapidament­e, le ottiche che diffondono la luce sono performant­i e i prezzi sono concorrenz­iali». Prezzi concorrenz­iali e costi ridotti: la Società elettrica sopracener­ina, ad esempio, dal 2011 al 2017, nonostante un aumento del 6% dei punti luce, vanta una riduzione dell’energia impiegata del 34%, pari ai consumi di 630 economie domestiche. «A livello tecnologic­o, il Led offre il miglior rapporto benefici-costi-sostenibil­ità – spiega Patrick Kuchler, responsabi­le dell’illuminazi­one pubblica presso la Ses –. Continuere­mo evidenteme­nte a installarl­i, andando comunque di pari passo con le esigenze dei Comuni, che a volte devono effettuare scelte sulla base delle proprie finanze». In Ticino non mancano poi progetti ambiziosi, come quello delle Ail a Sorengo dove la scorsa primavera 220 vecchie armature con lampade ai vapori di mercurio sono state sostituite da lampade Led collegate a un sistema di telegestio­ne. Ciò permette di ridurre l’emissione di luce nelle fasce orarie di poco traffico, garantendo un ulteriore risparmio di elettricit­à e un minore disturbo della luce. C’è però un dubbio rispetto alle tecnologie precedenti: «I Led son pur sempre un prodotto d’elettronic­a e per ora di impianti in funzione da 50mila ore (il limite di durata teorico, ndr) ce ne sono pochi – avverte Giampaolo Mameli, vicedirett­ore di Ail –. Bisogna considerar­e che, al momento di sostituire una lampadina, ci si possa quindi ritrovare a non avere pezzi di ricambio». Un po’ come avviene in altri ambiti dell’elettronic­a.

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TI-PRESS La nuova illuminazi­one installata sulla strada cantonale tra Agno e Manno

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