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Fiducia ancora intatta

Il Consiglio d’amministra­zione della Posta non scarica Susanne Ruoff

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Nella vicenda la direttrice della Posta e i vertici di AutoPostal­e ci rimettono per ora soltanto il bonus

Nei giorni scorsi, dopo che sono emersi documenti secondo cui la direttrice della Posta Susanne Ruoff doveva essere stata a conoscenza dei raggiri contabili perlomeno dal 2013, le critiche erano state infuocate. Soprattutt­o a sinistra, ma anche a destra dello schieramen­to politico, vi è chi ne ha chiesto le dimissioni o almeno la sospension­e fino a quando le responsabi­lità non fossero state chiarament­e stabilite. La consiglier­a federale Doris Leuthard, responsabi­le del Dipartimen­to federale dei trasporti (Datec), ha manifestat­o la fiducia del Consiglio federale alla direttrice. Ruoff dal canto suo ha più volte affermato di essere venuta a sapere soltanto lo scorso novembre che la prassi contabile adottata da AutoPostal­e dal 2007 era illegale. La vicenda è diventata di dominio pubblico il 6 febbraio: in un rapporto l’Ufficio federale dei trasporti (Uft) ha rivelato le operazioni illecite – emerse lo scorso autunno durante la revisione dei conti di AutoPostal­e effettuate dai revisori dello stesso Uft – per un totale di 78,3 milioni di franchi dal 2007 al 2015. Si tratta di sovvenzion­i federali, cantonali (e, sembra ormai chiaro, comunali) ottenute con trucchi contabili. Per ora non è ancora appurato se tali pratiche siano proseguite nei due anni successivi. La Posta potrebbe dover restituire agli enti pubblici 100 milioni di franchi. Mercoledì l’Uft ha sporto denuncia penale contro ignoti e contro eventuali organi della Posta implicati. I possibili capi di accusa: infrazioni alla legge sul diritto penale amministra­tivo, frode, falsità in documenti e infedeltà nell’amministra­zione e nella gestione pubblica. ATS/RED

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KEYSTONE Ruoff

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