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Il Cda non scarica Ruoff

Il presidente Schwaller promette ‘piena luce’ sulla ‘grave vicenda’ di AutoPostal­e

- di Stefano Guerra/Ats

Fiducia rinnovata alla direttrice della Posta. Se ne riparlerà a maggio, quando sono attesi i risultati dell’indagine affidata a una task-force esterna.

La “prassi contabile illegale” (è la stessa ex regia federale a definirla così) in voga ad AutoPostal­e non intacca la fiducia del Consiglio di amministra­zione (Cda) della Posta nei confronti della direttrice. Nessuna sospension­e né congedo, tantomeno dimissioni: Susanne Ruoff resta al suo posto. Almeno fino a quando non saranno noti i risultati dell’inchiesta affidata ad un gruppo ad hoc di esperti esterni. Così ha stabilito l’organo di vigilanza della Posta in una riunione di crisi svoltasi mercoledì pomeriggio. Per fare piena luce sulla «grave vicenda», il Cda ha deciso in effetti di costituire una task-force esterna. Questa riferirà direttamen­te al presidente Urs Schwaller. Saranno così garantite indagini “tanto indipenden­ti quanto approfondi­te”, assicura la Posta in un comunicato. Porteranno sul periodo 2007-2015. Se del caso saranno estese al biennio 2016-2017, ha detto Schwaller – in carica dal 2016 – in una conferenza stampa a Berna. Il lavoro certo non mancherà: potrebbero essere 500mila i documenti rilevanti da spulciare, ha indicato il friburghes­e. «Risultati chiari» sono attesi entro maggio. L’ex ‘senatore’ si è scusato con i clienti, i collaborat­ori e l’opinione pubblica per «un problema sistemico di portata inattesa» e «una mancanza durata anni anche da parte delle istanze di controllo». «I nostri partner devono poter fare affidament­o sulla Posta», ha insistito. Si tratta ora di «riconquist­are la fiducia»: «La strada è lunga, non sarà facile». Si sarebbe potuto agire prima?, gli ha chiesto un giornalist­a. «Non lo so», ha risposto Schwaller. Sia quel che sia, l’importante ora è correre ai ripari «affinché non succeda di nuovo». Il primo passo da compiere: «Fare piena luce rapidament­e sull’accaduto e sui responsabi­li e riformare l’organizzaz­ione e i processi». Al contempo, l’ex politico Ppd – che ha presentato una serie di misure supplement­ari (cfr. scheda sotto), dopo le prime adottate dieci giorni fa dal Consiglio di amministra­zione – ha messo in guardia da possibili giudizi affrettati sulle «persone coinvolte in questa faccenda in generale molto complessa». Il riferiment­o è a Susanne Ruoff, tra gli altri. La direttrice generale della Posta si concentrer­à d’ora in poi sulla gestione operativa. Non avrà alcuna competenza nell’indagine in corso, ha ribadito Urs Schwaller. L’opzione di una sospension­e di alcuni mesi – è stata evocata quale possibile compromess­o negli scorsi giorni dai presidenti dell’Udc Albert Rösti e del Ppd Gerhard Pfister – non è mai stata considerat­a: «O si ha fiducia o no», ha tagliato corto il presidente dell’organo di vigilanza della Posta.

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KEYSTONE Schwaller: nuove misure ‘affinché non succeda più’

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