Il Cda non scarica Ruoff
Il presidente Schwaller promette ‘piena luce’ sulla ‘grave vicenda’ di AutoPostale
Fiducia rinnovata alla direttrice della Posta. Se ne riparlerà a maggio, quando sono attesi i risultati dell’indagine affidata a una task-force esterna.
La “prassi contabile illegale” (è la stessa ex regia federale a definirla così) in voga ad AutoPostale non intacca la fiducia del Consiglio di amministrazione (Cda) della Posta nei confronti della direttrice. Nessuna sospensione né congedo, tantomeno dimissioni: Susanne Ruoff resta al suo posto. Almeno fino a quando non saranno noti i risultati dell’inchiesta affidata ad un gruppo ad hoc di esperti esterni. Così ha stabilito l’organo di vigilanza della Posta in una riunione di crisi svoltasi mercoledì pomeriggio. Per fare piena luce sulla «grave vicenda», il Cda ha deciso in effetti di costituire una task-force esterna. Questa riferirà direttamente al presidente Urs Schwaller. Saranno così garantite indagini “tanto indipendenti quanto approfondite”, assicura la Posta in un comunicato. Porteranno sul periodo 2007-2015. Se del caso saranno estese al biennio 2016-2017, ha detto Schwaller – in carica dal 2016 – in una conferenza stampa a Berna. Il lavoro certo non mancherà: potrebbero essere 500mila i documenti rilevanti da spulciare, ha indicato il friburghese. «Risultati chiari» sono attesi entro maggio. L’ex ‘senatore’ si è scusato con i clienti, i collaboratori e l’opinione pubblica per «un problema sistemico di portata inattesa» e «una mancanza durata anni anche da parte delle istanze di controllo». «I nostri partner devono poter fare affidamento sulla Posta», ha insistito. Si tratta ora di «riconquistare la fiducia»: «La strada è lunga, non sarà facile». Si sarebbe potuto agire prima?, gli ha chiesto un giornalista. «Non lo so», ha risposto Schwaller. Sia quel che sia, l’importante ora è correre ai ripari «affinché non succeda di nuovo». Il primo passo da compiere: «Fare piena luce rapidamente sull’accaduto e sui responsabili e riformare l’organizzazione e i processi». Al contempo, l’ex politico Ppd – che ha presentato una serie di misure supplementari (cfr. scheda sotto), dopo le prime adottate dieci giorni fa dal Consiglio di amministrazione – ha messo in guardia da possibili giudizi affrettati sulle «persone coinvolte in questa faccenda in generale molto complessa». Il riferimento è a Susanne Ruoff, tra gli altri. La direttrice generale della Posta si concentrerà d’ora in poi sulla gestione operativa. Non avrà alcuna competenza nell’indagine in corso, ha ribadito Urs Schwaller. L’opzione di una sospensione di alcuni mesi – è stata evocata quale possibile compromesso negli scorsi giorni dai presidenti dell’Udc Albert Rösti e del Ppd Gerhard Pfister – non è mai stata considerata: «O si ha fiducia o no», ha tagliato corto il presidente dell’organo di vigilanza della Posta.