Una donna al posto di Puigdemont per sbloccare lo stallo in Catalogna
Barcellona – Potrebbe essere Elsa Artadi l’alternativa a Carles Puigdemont per eleggere finalmente il presidente catalano. Il nome dell’economista, stretta collaboratrice del presidente deposto, riparato in Belgio e dichiarato ineleggibile dalla corte costituzionale spagnola, è stato avanzato in maniera ancora informale, per salvaguardare la figura di Puigdemont stesso. Ma appare evidente che i separatisti lo considerano ormai un nobilissimo soprammobile. Ieri, anche Marta Pascal, segretaria del Pdecat di Puigdemont, ha ammesso che la priorità è dare alla Catalogna “un governo stabile, nella legalità”. Quella, indigesta, di Madrid. Puigdemont insiste per forzare il regolamento e ottenere una rielezione “a distanza” nonostante il veto di Madrid e il rischio di non potere formare un governo. Che è invece l’esigenza prioritaria di Erc, partito del vicepresidente Oriol Junqueras, in carcere a Madrid. “Spetta a Puigdemont”, ha però avvertito Pascal, attivare il piano alternativo. Molto dipenderà dalla risposta della Corte europea dei diritti umani al ricorso del presidente del Parlamento catalano Roger Torrent che ha chiesto di bocciare il veto a Puigdemont della Corte costituzionale di Madrid. Se sarà negativa, come sembra probabile, dovrebbe scattare il piano alternativo. Artadi, 41 anni, economista formata ad Harvard, verrebbe eletta presidente “effettiva” dalla maggioranza assoluta indipendentista. Sarebbe la prima donna Presidente nella storia della Catalogna.