Società fantasma nel Moesano: incarico al governo per chiedere maggiori misure preventive
Una prevenzione efficace contro il crimine organizzato e i comportamenti malavitosi nel Moesano: è quanto chiede al Consiglio di Stato retico l’incarico consegnato mercoledì dalla granconsigliera mesolcinese Nicoletta Noi Togni e sottoscritto da altri 22 deputati. I granconsiglieri chiedono che Coira adotti tutti i provvedimenti possibili onde evitare il proliferare di società fantasma in questa regione del Grigione italiano. “Si susseguono, e non accennano a diminuire – malgrado qualche misura deterrente adottata recentemente – abusi nell’ambito commerciale e addirittura in quello delle attività socio-sanitarie e dell’insegnamento, nel nostro cantone”, spiega la granconsigliera Noi Togni ricordando la recente truffa Unipolisi a Disentis. A proposito di questo caso, nell’incarico viene sottolineato che il Cantone “era stato avvertito già nel gennaio 2017 da funzionari ticinesi che i responsabili della Unipolisi in Ticino erano sotto processo e che quindi bisognava diffidare degli stessi. Questo sta a dimostrare che la sola comunicazione tra Ticino e Grigioni non è sufficiente per evitare l’insediarsi di ditte o istituzioni preposte di principio alla truffa e all’estorsione”. A fare le spese degli abusi messi in pratica da “ditte e istituzioni malavitose o pseudomalavitose”, sono “persone ignare e in buona fede, mentre la mano pubblica è continuamente sollecitata a contribuire alle spese risultanti da esecuzioni e fallimenti”, continua l’incarico. I deputati auspicano che vengano intraprese misure sul modello di quanto già in atto in Ticino.