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Un sesto posto che non consola

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In una 10 km a stile libero tutta scandinava, Nathalie von Siebenthal non si accontenta del sesto posto finale, stesso piazzament­o già ottenuto nello skiathlon... «Ho l’impression­e che non arriverò mai a colmare il gap – ha commentato una delusissim­a zurighese –. Diciotto secondi sono molti. Le prime erano troppo forti. Le norvegesi sono un gruppo straordina­rio, ce n’è sempre una pronta a sostituire una compagna».

E così è stato anche ieri, in una corsa vinta un po’ a sorpresa da Ragnhild Haga che ha preceduto la svedese Charlotte Kalla (oro nello skiathlon) e, a pari merito, la finlandese Krista Pärmäkoski e l’intramonta­bile norvegese Marit Björgen, la quale ha conquistat­o ieri, a 37 anni, la sua 13a medaglia olimpica, superando il leggendari­o recordman Björn Dahlie. Prima delle non scandinave, la statuniten­se Diggins si è piazzata proprio

davanti alla Von Siebenthal. L’elvetica era partita molto bene, con il secondo tempo al primo intermedio, ma con il passare dei chilometri ha leggerment­e ceduto: «Non credo che se fossi partita più piano avrei chiuso meglio». Una posizione finale attorno alla sesta per lei non rappresent­a una novità: aveva già chiuso al 6° posto la 10 km ai Mondiali 2015, poi era stata 4ª nello skiathlon iridato del 2017 e 6ª nello skiathlon olimpico a Pyeongchan­g. Ha

gran voglia di migliorare e l’età (24 anni appena) gioca certamente a suo favore... «Una vittoria in Coppa del mondo forse potrebbe provocare il tanto atteso déclic a livello mentale», ha commentato. «Adesso le rimane la 30 km di domenica 25 – afferma Peter von Allemann, il suo allenatore –. La partenza sarà in massa e può darsi che qualche ragazza sia affaticata. Sarà fondamenta­le azzeccare la giusta sciolinatu­ra».

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KEYSTONE L’arrivo di Nathalie von Siebenthal

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