L’isola dei cani (più sapienti degli umani)
Segue da pagina 15 (...) giungendo persino a far uccidere uno scienziato reo di aver individuato e prodotto un vaccino che risolve il problema sanitario dei cani. Dunque, nell’isola-prigione incontriamo un gruppetto di cagnoni induriti dalla lotta per sopravvivere. Saranno loro, insieme a un bambino, Atari, caduto sull’isola con il suo mini jet e pronto a cercare il suo cane, a risolvere la situazione. Ci si diverte a sentire la torrida voce sexy di una cagnetta doppiata da Scarlett Johansson e a vedere le scazzottate tra cani e cani meccanici. Ma Anderson non si ferma alla superficie, con ironia e sarcasmo ci porta a pensare a una massa di popolazione che tutto accetta dal potere e a un gruppo di giovani che con il pugno alzato reclamano la libertà di vivere in un mondo meno inquinato, libero dalla menzogna e dove ognuno possa accarezzare un cane. L’unica storia d’amore è dedicata proprio ai fedeli amici dell’uomo. Un uomo
che non sa ascoltare il suo animale, che anche amandolo non rinuncia sentirlo come un suo oggetto ed è nella pietas del cane verso l’uomo che Anderson sfiora la poesia in un film che talvolta arranca nel suo dire, ma che sempre conquista per la bellezza del linguaggio cinematografico, per la ricchezza dei piani e dei movimenti di macchina. Quello che manca è un’autorialità in un’animazione che resta troppo legata al cinema di fiction senza riuscire a essere animazione pura. E in conferenza stampa tanti applausi ancora a Bryan Cranston, Bill Murray, Bob Balaban, Jeff Goldblum e agli altri del cast. Negli Stati Uniti il film uscirà con il divieto ai minori di 13 anni. Si tratta infatti di una produzione anglo-tedesca, di là dell’oceano dicono che il film ha delle scene violente: non è vero, ne hanno invece, e spesso troppe, i film disneyani, ma sono prodotti negli Usa, il divieto è solo per proteggere il loro mercato. Peccato per i bambini americani. Intanto la Berlinale ha cominciato con un bell’ululato.