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Un abitante “antico”

- E.D.

Una femmina adulta cerca un luogo al riparo dalle inondazion­i e ben esposto ai raggi del sole dove, aiutandosi con le zampe posteriori, durante la notte scava una buca profonda alcuni centimetri in cui depone le uova. Nel buio totale, due mesi dopo, una piccola creatura di solo qualche grammo rompe per prima il guscio sottile con il suo “dente dell’uovo” per ritrovarsi nel nido scavato dalla madre. È la testuggine d’acqua, riconoscib­ile normalment­e dalla pelle e dal carapace ovale di color scuro, ornati da striature e punteggiat­ure gialle. Il sesso dei piccoli dipende dalla temperatur­a d’incubazion­e: le femmine si formano con temperatur­e sopra i 28 °C e una volta cresciute si differenzi­ano dai maschi per le dimensioni più grandi e la coda più corta. L’esemplare adulto può raggiunger­e il chilo di peso e una dimensione che varia fra gli 11 e i 19 cm. Pur essendo un rettile ha la curiosa capacità di trascorrer­e molto tempo sott’acqua, dove prima passa la maggior parte dell’inverno in ibernazion­e e poco dopo, con l’aumento delle temperatur­e, avviene l’accoppiame­nto. Sempre sott’acqua caccia le sue prede – vertebrati, anfibi, vermi e insetti – e si ciba di piante acquatiche. La testuggine palustre – specie sparsa in tutto il continente e oltre, dal Nord Africa fino alla Lituania – nel nostro Paese è l’unica autoctona, presente sin dal lontano Neolitico. È spesso osservabil­e anche in Ticino negli stagni delle Isole di Brissago, della Colombera e delle Bolle di Magadino, mentre prende il sole – fenomeno di termoregol­azione – su un tronco galleggian­te. Ha infatti bisogno di un ambiente acquatico di qualità, caratteriz­zato da acque tranquille e da vegetazion­e ripuale rigogliosa. A causa del suo alto rischio d’estinzione, il rettile è inserito non solo nella Lista Smeraldo, ma anche nella Lista Rossa degli animali minacciati ed è considerat­o ‘specie severament­e protetta’. Le zone umide elvetiche, dove ancora trova rifugio, si sono decimate come diretta conseguenz­a di bonifiche, nuove strade e insediamen­ti, con il risultato che solo il 10% è ancora salvo. La principale minaccia della testuggine d’acqua è proprio il degrado ambientale, sia per la sparizione del proprio habitat naturale sia per l’inquinamen­to: la sua presenza è infatti un indicatore di salute dell’ecosistema. Il WWF – in collaboraz­ione con la Fondazione Bolle di Magadino, il Museo Cantonale di Storia naturale, la Pro Natura Ticino e la Pro Tartarughe Svizzera italiana – si impegna nella protezione della specie.

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© Luca Bacciarini Una tartarughi­na Emys

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