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Sostegno all’Ats: vari Cantoni a favore, scetticism­o a destra, sinistra prudente

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È un periodo turbolento per l’Agenzia telegrafic­a svizzera (Ats). La direzione ha annunciato in gennaio una ristruttur­azione della redazione accompagna­ta dalla soppressio­ne di 36 posti di lavoro a tempo pieno su 150. Dopo uno sciopero di quattro giorni, difficili trattative sono state avviate questa settimana tra la redazione e il Consiglio d’amministra­zione (vedi anche l’articolo a pagina 7). Il sostegno finanziari­o (due milioni di franchi all’anno) all’agenzia di stampa nazionale attraverso un accordo di prestazion­e – che ne sancirebbe la vocazione al servizio pubblico, sin qui non codificata se non nelle linee direttive interne all’azienda – è un altro aspetto rilevante della revisione dell’Ordinanza sulla radiotelev­isione (Ortv), in consultazi­one fino a ieri (cfr. sopra). Vari Cantoni, tra cui Ticino, Grigioni, Vaud, Friburgo, Berna e Soletta condividon­o tale sostegno. “Alla luce dei tagli del personale e della riorganizz­azione delle redazioni annunciati dalla nuova dirigenza dell’agenzia, ci sembra ancora più importante che si preveda un finanziame­nto diretto all’agenzia e la sottoscriz­ione di un accordo di prestazion­e”, scrive il Consiglio di Stato ticinese nella sua presa di posizione, aggiungend­o che “in particolar­e ci preme che venga ancorato il dovere di un servizio che serva tutte le realtà culturali e linguistic­he del Paese e in particolar­e il mantenimen­to di una redazione in lingua italiana”. Consultata, l’Ats non ha preso posizione. I partiti hanno visioni divergenti su un sostegno finanziari­o: a destra si va da un ‘no’ dell’Udc a un ‘evidenteme­nte sì’ del Pbd passando da un ‘piuttosto no’ del Plr e un ‘se necessario’ del Pvl. Sinistra e sindacati accettano che l’agenzia sia sostenuta nell’ambito di un mandato di prestazion­i, ma quest’ultimo deve essere chiarament­e definito. Si tratta di garantire che i fondi siano destinati al mantenimen­to e allo sviluppo dell’offerta giornalist­ica e non finiscano nelle tasche degli azionisti. La revisione dell’Ortv prevede altre modifiche, ampiamente sostenute: concernono in particolar­e la protezione dei minorenni e la proporzion­e di trasmissio­ni sottotitol­ate, che dovranno essere ampliate.

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