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Lodrino piange Milena Bignasca

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Se ne va un pezzo di Lodrino con la scomparsa di Milena Bignasca. Nata negli anni bui della storia, Bignasca è ricordata per il suo proficuo impegno a favore della comunità. Donna generosa, di intelligen­za arguta, ha ricoperto la funzione di ispettrice scolastica per svariati anni, dopo essere entrata nel mondo dell’insegnamen­to come maestra della scuola elementare di Lodrino con il conseguime­nto della patente alla Scuola magistrale di Locarno. Il suo ricordo, ancora vivo nella memoria di chi, come lei ha dedicato la sua esistenza alla scuola, è stato onorato nell’opera ‘Lodrino: memoria e attualità’ pubblicato negli scorsi anni. Classe 1932, Bignasca è stata un punto di riferiment­o significat­ivo nel mondo dell’insegnamen­to, cui si dedicò per ben 43 anni, in un tempo in cui le lezioni si svolgevano in minuscole aule pluriclass­i, in spazi ancora precari prestati alla politica per ospitare le sedute delle assemblee comunali e dove, per citare un aneddoto riportato nel libro di Raimondo Locatelli – con contributi di Celestino Falconi e Graziano Tarilli (Ritter Edizioni) –, la vecchia stufa impiegata per riscaldare gli spazi, era rifornita dalla legna che gli allievi stessi portavano da casa. Un’altra epoca dal profilo economico, per le ristrettez­ze che condiziona­vano la quotidiani­tà; sul piano sociale e culturale. Nel 1973, due anni dopo la conquista del suffragio femminile sul piano federale, Bignasca è stata eletta alla presidenza del Consiglio comunale, seconda donna a ricoprire quella carica dopo Graziella Bernardi. Suo il primato nell’esecutivo: Bignasca è stata la prima municipale donna di Lodrino, dal 1983 in poi e poi dal 1987 fino al 1996. CAVA

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