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Inghippi per il canapaio dell’aeroporto

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Sembra che l’arrivo di un commercian­te di canapa light presso l’aeroporto di Lugano-Agno abbia suscitato un po’ di stupore, forse anche qualche malcontent­o. Non di droga si tratta, stando alla legge, però l’introduzio­ne di questo prodotto è ancora controvers­a e oggetto di divieti dalla dubbia legalità – in alcuni comuni. Bene, proprio ieri, negli spazi dell’emporio di Sergio Regazzoni, c’è stato un sopralluog­o effettuato da due funzionari dell’Ufficio tecnico del Comune di Agno. Il motivo, ci spiega lo stesso Regazzoni, è di natura burocratic­a. A Piano regolatore, gli spazi non sarebbero destinati alla vendita diretta, ma ad attività di carattere commercial­e-amministra­tivo, uffici insomma. Una intimazion­e in questo senso è pervenuta al proprietar­io dello stabile, Dario Kessel, lo scorso 6 febbraio. In pratica per continuare l’attività, che comprende anche la consegna di canapa, l’emporio dovrebbe passare attraverso una domanda di costruzion­e, con relativo cambio di destinazio­ne. Il sospetto che l’attenzione del Comune sia stata richiamata dal particolar­e tipo di ‘bene venduto’ rimane a Sergio Regazzoni. «Secondo me, se fosse stato un altro negozio, non ci sarebbero stati problemi. In passato qui ci sono stati sia negozi che uffici, anche un autonolegg­io”. La canapa light, ricordiamo, si distingue da quella coltivata per provocare lo ‘sballo’, per il ridotto tasso di thc. In pratica produrrebb­e soltanto una sorta di rilassamen­to. Venduta in un primo tempo anche dalla Coop, che poi la ritirò dagli scaffali, sta riscontran­do un certo successo ma anche una nemmeno velata ostilità da parte delle autorità. L.TER.

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TI-PRESS/PUTZU Regazzoni (a destra) con i funzionari di Agno durante il sopralluog­o

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