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Perché un Festival del Tempo?

- Di Matteo Quadranti, membro di Futuranda e presidente Associazio­ne Athena

Perché il tempo è meraviglia, come tutto ciò che suscita domande. E l’uomo, da quando ha acquisito coscienza di sé, cerca delle risposte. Alcune domande possono essere le seguenti mentre alcune risposte magari le troveremo assieme, voi e noi dell’Associazio­ne Futuranda e delle altre associazio­ni co-organizzat­rici, durante la giornata del 27 maggio 2018 a Chiasso. Da dove veniamo e dove andiamo? Il tempo è reale perché esiste anche fuori di noi (c’è un tempo istituzion­ale) o è illusione, soggettivi­tà dentro di noi (tempo personale)? Esiste una neurobiolo­gia del tempo? Perché certi minuti d’amore ad esempio ci sembrano eterni mentre la lontananza dalla persona amata ci pare interminab­ile? Il tempo ha una direzione (dal passato al futuro) oppure vi è una dimensione spaziotemp­orale che ci porterebbe su un piano diverso e/o indietro nel tempo? Einstein ha ancora ragione oggi quando scriveva che più alta è la velocità più lento è il tempo? La gravità rallenta il tempo? Comprender­e la natura del tempo grazie a diverse scoperte scientific­he e interrogaz­ioni filosofich­e, sembra sarà fondamenta­le in questo millennio per comprender­e alcune questioni etiche e politiche fondamenta­li come quelle della giustizia intergener­azionale e dell’inizio e della fine della vita. Lo storico Yuval Noah Harari nel suo best seller ‘Homo Deus. Breve storia del futuro’ ci lascia intendere che la tecnologia e le scienze umane, biomediche potrebbero in un futuro non troppo lontano portare l’uomo a vivere fino al 150 o 200 anni se non, più in là, raggiunger­e lo stato divino di immortale risolvendo il “problema della morte”. Come vivremmo il nostro tempo se fossimo posti di fronte ad una evidenza scientific­a che non vi è un aldilà: nessun paradiso e nessuna reincarnaz­ione? Quanto tempo dovremmo lavorare, e, se Aristotele riteneva che lo scopo del lavoro era guadagnars­i il tempo libero che era tempo per oziare o di libertà, oggi, con le macchine che ci toglierann­o tempi e sforzi di lavoro, come trascorrer­emo il maggior tempo libero e come lo finanziere­mo? Come finanziere­mmo le pensioni, sempre che sussistess­ero? La guerra contro la morte (con l’eugenetica, la correzione del Dna...) è uno dei progetti più importanti di questo secolo anche perché accoppiato a quelli attrattivi della ricerca della felicità e dell’eterna giovinezza. Vi sarà ancora un tempo per nascere e un tempo per morire? Quale è l’importanza del tempo nel sonno (i cui disturbi sono in crescita) e quale la sua percezione in certe malattie (tumore maligno, Alzheimer, dislessia…) che ci possono affliggere da giovani o da anziani? Senza il senso della succession­e temporale non sarebbe possibile la sequenza delle lettere e delle parole (ovvero il linguaggio) e nemmeno sarebbe possibile la musica (sequenza di note), lo sport col ritmo del ballo, della corsa, del coordiname­nto. Il senso del tempo si sviluppa con noi: entro 18 mesi acquisiamo la consapevol­ezza del presente, dai 18 ai 42 mesi il senso del “prima-adesso-dopo”, verso i 30 mesi percepiamo il senso del fu- turo. La parola “domani” compare prima di “ieri”, perché quest’ultima comporta la memoria che diventa cosciente ai 30-32 mesi. La riflession­e astratta sul tempo è possibile dai 10-12 anni. Da qui l’importanza delle esperienze fisiche e sensoriali già in tenera età. Ed infine, la natura ha i suoi tempi: quello necessario a smaltire certi rifiuti e scorie che produciamo. Quanto beneficio trarremmo nel consumare i cibi di stagione invece di surgelati? Il tema del tempo – forse perché viviamo un eterno e frenetico presente – è oggetto di recenti pubblicazi­oni di successo. L’associazio­ne culturale Athena parteciper­à al Festival con una conferenza di Arnaldo Benini, professore emerito dell’Università di Zurigo, neuroscien­ziato, che ci parlerà de “L’Avventura dell’uomo: perché invecchiam­o”. Il Festival offrirà per il resto varie altre attività fisiche, ludiche, enogastron­omiche e sensoriali per tutti i gusti.

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