Non fidarsi è meglio
Il Lugano cerca la terza vittoria filata per continuare a sognare, ma Tami frena: ‘Attenti a troppe pacche sulle spalle’.
Continuità, serenità e sofferenza. Sono queste le parole d’ordine emerse dalla consueta chiacchierata prepartita che Pierluigi Tami ha avuto con i media ticinesi alla vigilia del match con il Grasshopper. «La classifica è molto corta, ne siamo consapevoli – ha esordito il tecnico del Lugano –. Ma è confortante vedere con quanta tranquillità sta lavorando il gruppo. Mi piacerebbe che le storie di ogni partita che andiamo a disputare fossero sempre le stesse, e non parlo di risultati, ma di prestazioni. Dobbiamo continuare a dare quella continuità fornita nelle ultime partite, ma sono tranquillo e fiducioso». E non potrebbe essere altrimenti, visto che la squadra dell’allenatore ticinese arriva da tre risultati utili consecutivi, nei quali non ha incassato nessuna rete (sono 330 i minuti di imbattibilità della retroguardia bianconera) dimostrando una volta ancora di saper soffrire con ordine e senza andare in affanno anche nei momenti di maggior pressione avversaria... «Questo è molto importante. Se guardiamo nello scenario europeo, non troviamo nessuna squadra che può dominare per 90 minuti, quindi ci sono diversi momenti durante la partita nei quali bisogna accettare che anche l’avversario possa avere il sopravvento. L’importante è rimanere lucidi, l’organizzazione in quei frangenti è determinante». Per la sfida di oggi a Cornaredo (19.00) contro la compagine di Murat Yakin, dirigenza, staff e giocatori bianconeri sperano in un’affluenza maggiore rispetto all’ultima partita con il Sion (sulla carta erano 4’026 gli spettatori). Il Lugano, attualmente nella
zona “Europa” della classifica, merita sicuramente una maggior presenza dei propri tifosi allo stadio. Le vacanze invernali e il Carnevale (per non parlare delle temperature non certo altissime) non aiutano certo a riempire lo stadio in questo periodo, ma la prestazione di Gerndt e compagni nelle ultime partite sono comunque degne di attenzioni. Per quel che riguarda le “cavallette”, sono reduci da una vittoria (a Sion) e una sconfitta (in casa con il Lucerna), ma visto anche come gli zurighesi si sono mossi recentemente sul mercato, hanno sicuramente ambizioni importanti. Ultimi arrivati un difensore centrale, il nazionale
australiano Trent Sainsbury (attualmente infortunato), e l’attaccante bosniaco Kenan Kodro, che potrebbe esordire oggi, proprio come dall’altra parte dovrebbe essere arrivata l’ora di Marc Janko («ha iniziato a lavorare con la palla facendo cose che non faceva da mesi. Mi piacerebbe vederlo in campo per uno stralcio di tempo», le parole di Tami). Il tecnico di Gordola conosce molto bene la sua ex squadra (due gli anni passati sulla panchina zurighese), che durante l’andata il suo Lugano ha incontrato per ben tre volte – due in campionato (una vittoria a testa) e una in Coppa Svizzera (successo dei
biancoblù) –... «Saranno un po’ scornati dalla sconfitta casalinga con il Lucerna rimediata nonostante il vantaggio iniziale. Solitamente è difficile rimontarli, difendono molto bene, hanno una fase difensiva eccellente, alla quale partecipa tutta la squadra. Inoltre sanno inscenare ottime ripartenze in velocità, grazie a giocatori molto validi, su tutti Bajrami, che reputo il talento più interessante in Svizzera». Le partite da giocare sono ancora tante, quindi il discorso salvezza o Europa League è tutto fuorché chiuso... «Iniziamo a centrare la salvezza. Ribadisco che è sempre stato il nostro obiettivo. Chiaramente nella posizione in cui ci troviamo attualmente si possono fare dei pensieri positivi, ma devono innanzitutto essere frutto di una certa crescita. La classifica è tremendamente corta. Perdi una partita e ti ritrovi all’ottavo posto, ne vinci una e sei terzo. Non guardiamo tanto lontano. Il Milan sembrava spacciato, oggi va bene. L’Inter di Spalletti veniva esaltata e adesso è in crisi. Non dobbiamo assolutamente esaltarci. Le cose nel calcio vanno velocissime, un giorno sei alle stelle e un altro nella polvere. Le pacche sulle spalle arrivano, ma bisogna fare attenzione anche a quelle».