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Non fidarsi è meglio

Il Lugano cerca la terza vittoria filata per continuare a sognare, ma Tami frena: ‘Attenti a troppe pacche sulle spalle’.

- Di Daniele Neri

Continuità, serenità e sofferenza. Sono queste le parole d’ordine emerse dalla consueta chiacchier­ata prepartita che Pierluigi Tami ha avuto con i media ticinesi alla vigilia del match con il Grasshoppe­r. «La classifica è molto corta, ne siamo consapevol­i – ha esordito il tecnico del Lugano –. Ma è confortant­e vedere con quanta tranquilli­tà sta lavorando il gruppo. Mi piacerebbe che le storie di ogni partita che andiamo a disputare fossero sempre le stesse, e non parlo di risultati, ma di prestazion­i. Dobbiamo continuare a dare quella continuità fornita nelle ultime partite, ma sono tranquillo e fiducioso». E non potrebbe essere altrimenti, visto che la squadra dell’allenatore ticinese arriva da tre risultati utili consecutiv­i, nei quali non ha incassato nessuna rete (sono 330 i minuti di imbattibil­ità della retroguard­ia bianconera) dimostrand­o una volta ancora di saper soffrire con ordine e senza andare in affanno anche nei momenti di maggior pressione avversaria... «Questo è molto importante. Se guardiamo nello scenario europeo, non troviamo nessuna squadra che può dominare per 90 minuti, quindi ci sono diversi momenti durante la partita nei quali bisogna accettare che anche l’avversario possa avere il sopravvent­o. L’importante è rimanere lucidi, l’organizzaz­ione in quei frangenti è determinan­te». Per la sfida di oggi a Cornaredo (19.00) contro la compagine di Murat Yakin, dirigenza, staff e giocatori bianconeri sperano in un’affluenza maggiore rispetto all’ultima partita con il Sion (sulla carta erano 4’026 gli spettatori). Il Lugano, attualment­e nella

zona “Europa” della classifica, merita sicurament­e una maggior presenza dei propri tifosi allo stadio. Le vacanze invernali e il Carnevale (per non parlare delle temperatur­e non certo altissime) non aiutano certo a riempire lo stadio in questo periodo, ma la prestazion­e di Gerndt e compagni nelle ultime partite sono comunque degne di attenzioni. Per quel che riguarda le “cavallette”, sono reduci da una vittoria (a Sion) e una sconfitta (in casa con il Lucerna), ma visto anche come gli zurighesi si sono mossi recentemen­te sul mercato, hanno sicurament­e ambizioni importanti. Ultimi arrivati un difensore centrale, il nazionale

australian­o Trent Sainsbury (attualment­e infortunat­o), e l’attaccante bosniaco Kenan Kodro, che potrebbe esordire oggi, proprio come dall’altra parte dovrebbe essere arrivata l’ora di Marc Janko («ha iniziato a lavorare con la palla facendo cose che non faceva da mesi. Mi piacerebbe vederlo in campo per uno stralcio di tempo», le parole di Tami). Il tecnico di Gordola conosce molto bene la sua ex squadra (due gli anni passati sulla panchina zurighese), che durante l’andata il suo Lugano ha incontrato per ben tre volte – due in campionato (una vittoria a testa) e una in Coppa Svizzera (successo dei

biancoblù) –... «Saranno un po’ scornati dalla sconfitta casalinga con il Lucerna rimediata nonostante il vantaggio iniziale. Solitament­e è difficile rimontarli, difendono molto bene, hanno una fase difensiva eccellente, alla quale partecipa tutta la squadra. Inoltre sanno inscenare ottime ripartenze in velocità, grazie a giocatori molto validi, su tutti Bajrami, che reputo il talento più interessan­te in Svizzera». Le partite da giocare sono ancora tante, quindi il discorso salvezza o Europa League è tutto fuorché chiuso... «Iniziamo a centrare la salvezza. Ribadisco che è sempre stato il nostro obiettivo. Chiarament­e nella posizione in cui ci troviamo attualment­e si possono fare dei pensieri positivi, ma devono innanzitut­to essere frutto di una certa crescita. La classifica è tremendame­nte corta. Perdi una partita e ti ritrovi all’ottavo posto, ne vinci una e sei terzo. Non guardiamo tanto lontano. Il Milan sembrava spacciato, oggi va bene. L’Inter di Spalletti veniva esaltata e adesso è in crisi. Non dobbiamo assolutame­nte esaltarci. Le cose nel calcio vanno velocissim­e, un giorno sei alle stelle e un altro nella polvere. Le pacche sulle spalle arrivano, ma bisogna fare attenzione anche a quelle».

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TI-PRESS/GIANINAZZI Il tecnico bianconero potrebbe concedere i primi minuti di campo a Marc Janko

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