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Roger, e il cerchio si chiude

Di nuovo tutti ai piedi di Federer, oltre cinque anni dopo. L’emozione: ‘È un qualcosa di incredibil­e, un sogno che si realizza’.

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Il grande Roger riscrive la storia. Compiendo la missione che lo porta ad accettare la Wild card dell’Atp 500 di Rotterdam, per scavalcare in vetta alla gerarchia del tennis mondiale un Rafa Nadal che deve mordere il freno almeno sino al torneo di Acapulco, a fine mese, per l’infortunio che l’ha costretto al ritiro nei quarti a Melbourne contro Cilic.

Il renano schianta Haase e per la quarta volta si accomoda sul trono. Battendo un altro record, quello che fu di Agassi.

Per riuscire a colmare quella manciata di punti di disavanzo, al basilese basta arrivare in semifinale sul veloce sintetico olandese. Ciò che il Roger nazionale riesce a fare benissimo, spazzando via in tre set il beniamino di casa Robin Haase (Atp 42), dopo aver tremato un pochino sul finire della prima frazione, persa 6-4. Il resto del match, però, è a senso unico: 6-1 6-1 l’esito degli ultimi due set. «È uno dei più grandi successi della mia carriera – dice Federer, senz’altro pure per ringraziar­e gli organizzat­ori del torneo batavo, durante una piccola cerimonia in campo tutt’altro che improvvisa­ta –. Quando si è giovani, si lavora come pazzi e si inanellano partite in cui si vince e altre in cui si perde. Poi, se lo si merita, si diventa numeri uno. Alla mia età, però, bisogna raddoppiar­e gli sforzi: diventare numero uno a 36 anni, quasi 37, è qualcosa di incredibil­e. Ed è un sogno che si realizza». O, per meglio dire, che si realizzerà. Infatti sul trono del mondo del tennis Roger Federer ci tornerà solo lunedì mattina, quando verrà stilata la nuova graduatori­a dell’Atp e il Maestro tornerà a impugnare lo scettro. Diventando il più vecchio tennista a riuscirvi, addirittur­a cinque anni e 106 giorni dopo l’ultima volta. Quando, era l’inizio del mese di ottobre del 2012, il basilese dovette lasciare il posto al serbo Novak Djokovic. Intanto, però, a Federer resta ancora un’opera da compiere in Olanda: vincere di nuovo un trofeo che in carriera ha già sollevato a due riprese, nel 2005 e nel 2012. Prima, però, dovrà qualificar­si alla finale, e dovrà farlo a spese dell’italiano Andreas Seppi, vincitore ieri sera del duello con il russo Medvedev.

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KEYSTONE Lunedì il basilese inizierà la sua 303esima settimana in vetta all’Atp

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