Disney torna in Cina con Alibaba
Alibaba fa un altro passo nel settore dei video, Disney mette un piede nel mercato cinese. E circa 30 milioni di famiglie, da Pechino a Shanghai, nei prossimi due anni potranno vedere classici della società americana come ‘DuckTales’ e ‘La bella e la bestia’ sulle piattaforme cinesi, senza i blocchi imposti dal governo. Vantaggi per tutti, insomma, dal nuovo accordo tra il colosso dell’ecommerce guidato da Jack Ma, che oltre allo shopping online offre servizi come i sistemi di pagamento o il dating, e la multinazionale a stelle e strisce.
Serie tv e film diffusi sulla piattaforma di video streaming
Non è la prima volta che Disney prova a conquistare il mercato cinese. L’obiettivo è sempre lo stesso: portare i contenuti della sua tv digitale in Cina. Un tentativo iniziale, sempre in partnership con Alibaba, era fallito. Due anni fa i due colossi avevano provato a lanciare online il canale DisneyLife, ma la pubblicazione era stata interrotta a nemmeno cinque mesi dal lancio. A mettersi di traverso era stato l’Antitrust cinese e il motivo, a oggi, non è stato ancora reso noto. Ma non ha dissuaso la società dal riprovarci. A due anni di distanza è quindi arrivata la seconda partnership. Ora un migliaio circa di episodi di serie tv e un centinaio di film forniti dalla Disney saranno diffusi sulla piatavventure
taforma di video streaming Youku Tudou, un recente acquisto di Alibaba, che l’ha comprata tre anni fa. Un affare per Jack Ma: Youku Tudou è stata lanciata nel 2012 come fusione di due siti internet cinesi, Youku e Tudou, nati all’inizio del XXI secolo, diventando subito una delle più grandi piattaforme video del Paese. Prima di finire nel mirino del colosso dell’e-commerce era già quotata in Borsa, oggi conta 580 milioni di utenti e totalizza 1,2 miliardi di visualizzazioni al giorno, secondo i dati diffusi da Alibaba stessa. Merito anche delle licenze stipulate con altri big del settore tv, dalla Warner Bros alla Paramount passando per Fox, NBCUniversal e Sony Pictures Television. La più recente? È stata firmata a novembre con Netflix e riguarda la distribuzione all’estero di Day and Night. La serie, che conta 32 episodi e segue le di un detective cinese, è stata prodotta da Youku e in patria ha già raccolto grandi successi: lanciata nell’agosto 2017, a fine novembre aveva già totalizzato quattro miliardi di visualizzazioni. Grazie all’accordo con Netflix sarà la prima serie tv cinese ad essere trasmessa all’estero, in 190 Paesi. La Disney, insomma, è solo l’ultimo grande nome di una lunga serie. Ma è strategico per conquistare il pubblico: nel pacchetto, secondo i media cinesi, ci saranno oltre mille episodi di serie tv e un centinaio di film della casa di Topolino, grandi saghe incluse. Come Pirati dei Caraibi ma anche le produzioni a cartoni animati di successo, da Frozen a Mulan. Come ha spiegato il presidente di Youku, Yang Weidong, la partnership «ci mette in posizione di leader nella distribuzione di contenuti dall’estero in Cina» e «ci aiuterà a diffonderci nel segmento televisivo del divertimento per famiglie». Proprio la parte della popolazione che rappresenta lo zoccolo duro degli utenti del sito di e-commerce.
Un enorme mercato del lusso che fa gola anche alle piccole e medie imprese italiane
La classe media cinese oggi conta 360 milioni di persone, un numero, secondo le previsioni, destinato a raddoppiare nei prossimi anni. Alibaba, che di utenti ne conta molti di più (488 secondo le ultime stime), sta lanciando prodotti in grado di agganciare e conquistare questo target. Anche grazie agli accordi con imprese straniere, Pmi italiane comprese, con le quali vuole portare prodotti di lusso da tutto il mondo nel mercato locale. Per Disney, invece, quello cinese è un mercato cruciale nella lotta globale contro i rivali nel settore tv. Durante una recente conferenza con gli investitori, il Ceo Bob Iger ha spiegato la nuova strategia del colosso: anziché spendere una fortuna per avere nuovi prodotti, meglio combattere la concorrenza usando i contenuti di successo ma portandoli a nuove fette di pubblico. Per esempio quelli della Marvel (che produce film e serie sui suoi 8mila personaggi dei fumetti) o della Pixar (il gioiello di Steve Jobs, specializzata in grafica), senza contare la serie Star Wars. Per ora le sue scelte hanno funzionato: Iger guida la Disney dal 2005 e nei tredici anni dal suo arrivo ha riposizionato la società. Convincendo anche Wall Street: le azioni del gruppo sono passate da 24 dollari dell’aprile 2005 a circa 103 odierni. Tra le mosse più importanti, l’operazione per assicurarsi l’ex concorrente XXI Century Fox. L’offensiva l’ha lanciata nel dicembre scorso, mettendo sul piatto 52,4 miliardi di dollari. Pareva fosse andata in porto, ma secondo il Wall Street Journal la rivale Comcast non si è data per vinta e starebbe lavorando a un rilancio del valore di 60 miliardi di dollari. Allargarsi e conquistare nuovi mercati diventa, quindi, una strategia necessaria.