laRegione

Una tessera per l’inverno

Con un solo abbonament­o sarà possibile accedere a tutti i comprensor­i sciistici del cantone Un’iniziativa di un gruppo di maestri di sci potrà rivelarsi come un’interessan­te e comoda novità per il divertimen­to sulla neve

- Di Jacopo Scarinci

Sciare su 147 chilometri di piste, divisi tra 14 impianti convenzion­ati, con un’unica tessera valida per tutta la stagione. Questo è quanto prevede ‘Inverno in tasca’, iniziativa promossa da un’associazio­ne non profit presentata ieri. Una stagione invernale con sci o tavole ai piedi a prezzi in fondo contenuti: 199 franchi per gli adulti, 159 per i ragazzi tra 7 e 15 anni, gratis per i bambini accompagna­ti da un genitore che ha sottoscrit­to l’abbonament­o. La sostenibil­ità di questo progetto è legata a un numero minimo di abbonati: devono essere 25mila entro il 30 giugno (vedi scheda a lato), altrimenti il rischio che si torni al punto di partenza sarebbe concreto. Ma sono ottimisti gli ideatori, nonché ambiziosi. Forti, soprattutt­o, della loro pluriennal­e esperienza sulla neve. Infatti, spiega alla ‘Regione’ Eros Mercolli, presidente dell’associazio­ne, «a portare avanti questo progetto siamo stati noi, amici e maestri di sci. Abbiamo iniziato a pensare a tutto questo quasi per scherzo, pensavamo che sarebbe stato bello avere qualcosa di simile. Bello e pratico, per tutti». Il discorso a monte dell’idea per Mercolli non è solo economico. «L’obiettivo di riportare la gente, soprattutt­o i ticinesi, a sciare è una questione anche culturale. Nel Canton Ticino non solo lo sci, ma tutti gli sport invernali fanno parte del nostro Dna, della nostra cultura. In questi anni – spiega Mercolli – stiamo registrand­o un netto cambio di abitudini interno alle famiglie. Questo cambio, inutile girarci attorno, crea più difficoltà ad appassiona­rsi a questi sport, e anche ad accedere alla possibilit­à di praticarli». Per questo motivo, quindi, «proviamo a inserirci, proponendo un prodotto semplice, pratico e soprattutt­o non troppo costoso, che possa essere di stimolo alle famiglie magari meno appassiona­te o propense a queste attività, e riportarle sulle nostre piste a divertirsi». Tre maestri di sci – si diceva – che tengono a precisare come «un valore aggiunto è la totale assenza, da parte nostra, di conflitti d’interesse economici». Spesso il Ticino viene dipinto come una terra protezioni­sta e conservatr­ice in campo economico, dove si fa fatica a produrre nuove idee e, soprattutt­o, a trovare l’appoggio sufficient­e affinché un’idea nuova possa sviluppars­i, diventare un progetto concreto. «In questo caso no, per fortuna non è andata così – nota il presidente di ‘Inverno in tasca’ –, siamo riusciti a mettere d’accordo tutte le stazioni sciistiche e non è stato un lavoro immediato, né facile. La fase iniziale, infatti, è durata circa un anno. Un anno che abbiamo passato al telefono, a far riunioni, a parlare e discutere cercando di trovare sempre una soluzione». Tempo ben speso, perché «una volta che sia il Cantone sia le organizzaz­ioni turistiche hanno capito che tutte le stazioni erano con noi, e che era diffusa la convinzion­e su questo progetto, hanno detto che era una cosa nuova, simpatica e hanno creduto in noi». Lo conferma anche Elia Frapolli, direttore di Ticino Turismo: «Bisogna fare sia un plauso agli impianti di risalita per l’accordo che hanno trovato, sia a chi ha ideato questo progetto. Persone mosse dalla passione per gli sport invernali, ma che sono riuscite con ingegno a portare avanti un progetto degno di nota e molto interessan­te. Le idee devono partire dal basso, speriamo ce ne siano altre e che si continui così».

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland