25mila abbonati cercansi
Il ‘numero magico’ è 25mila. Questo, infatti, è il numero di abbonati nella fase di prelazione – quindi chi sottoscriverà l’abbonamento tra il 5 marzo e il 30 giugno – necessario per far decollare il progetto. 25mila tessere che porterebbero ricavi per circa 4 milioni di franchi, destinati alla gestione degli impianti. Questi soldi non vengono versati subito dai clienti. Una volta sottoscritto l’abbonamento (è possibile farlo solo sul sito
la cifra della tessera viene bloccata, e solo in caso di esito positivo a tutti gli effetti versata dal cliente. «In Ticino ci sono circa 15mila persone che frequentano regolarmente le stazioni sciistiche – rileva Mercolli – e questa è la nostra base di partenza. Rivolgendoci ad altri ticinesi, ma anche ai residenti in regioni limitrofe sia in Italia sia in Svizzera centrale, contiamo di raggiungere il numero di 25mila abbonati. Si deve essere ambiziosi, se si crede in un progetto». Uno dei concetti su cui ‘Inverno in tasca’ ha particolarmente creduto è quello della valorizzazione. Innanzitutto degli impianti di risalita, perché i ricavi degli abbonamenti andranno appunto a coprire le spese delle stazioni. Ma soprattutto l’auspicio da parte degli ideatori è che questa iniziativa sia una spinta da un lato per le regioni di montagna, grazie al beneficio economico che possono trarre i piccoli commercianti e al rafforzamento del legame culturale e territoriale, dall’altro per tutta la società ticinese. In che modo? Riavvicinando i ticinesi all’inverno, alleggerendo gli oneri finanziari degli sci club e rilanciando l’economia di montagna. J.SC