Luce verde a Domo per i bus a lunga percorrenza
La Domo Swiss Express potrà far circolare i propri autobus su tre linee nazionali a lunga percorrenza. L’azienda ha infatti ottenuto dall’Ufficio federale dei trasporti (Uft) la necessaria concessione. L’impresa ha fornito tutte le conferme dovute e i documenti comprovanti il rispetto della legge, ha precisato l’Uft in una nota diffusa ieri. L’autorizzazione è valida fino al termine del 2020. Le linee collegheranno Zurigo aeroporto a Lugano, via Basilea e Lucerna; San Gallo a Ginevra aeroporto, toccando Zurigo e Bienne; e Coira a Sion, passando per Zurigo e Berna. L’offerta, si legge nel comunicato, sarà integrata nell’attuale sistema delle tariffe e dei trasporti pubblici: comprenderà il riconoscimento degli abbonamenti generali e metà prezzo. I torpedoni circoleranno una o due volte al giorno in entrambe le direzioni. Domo dovrà inoltre certificare all’Uft di garantire i salari e le condizioni di lavoro usuali nel settore, ma anche il rispetto delle disposizioni della legge sulla durata del lavoro e di quella sui disabili. Il permesso è stato rilasciato a Domo in quanto, durante la consultazione svolta l’estate scorsa presso Cantoni e imprese coinvolte, è emerso che essa non rappresenta una sostanziale concorrenza per i servizi di trasporto esistenti. «Miriamo a un tasso d’occupazione del 50%», ha detto all’Ats Patrick Angehrn, responsabile del traffico dei bus di linea di Domo, che ha poi negato che vi sia vera concorrenza fra l’azienda e le Ffs, dato che queste ultime trasportano ogni giorno 1,2 milioni di passeggeri, mentre Domo dispone di soli 800 posti a sedere. Inoltre, secondo Angehrn, i viaggi dureranno più a lungo, ma i biglietti costeranno la metà di quelli delle Ffs. Dal canto loro le reazioni di sindacati e organizzazioni dei trasporti sono state scettiche: stando a Pro Bahn, che si batte in favore dei fruitori della ferrovia, Domo non sarà un servizio aggiuntivo, bensì rappresenterà una vera e propria alternativa ai treni, andandosi a inserire in un contesto già di per sé denso. Per l’Unione sindacale svizzera (Uss) la decisione minaccia il servizio pubblico, mentre secondo l’Associazione svizzera dei trasportatori stradali (Astag), l’Uft è stato troppo precipitoso.